Novità sull’emergenza coronavirus in Spagna: il bilancio è salito a 20.043 morti e 191.726 casi positivi. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati 565 decessi, dato in calo rispetto agli ultimi giorni. Il numero di pazienti guariti è invece salito a 74.662. Fernando Simon, coordinatore dell’emergenza sanitaria, ha reso noto in conferenza stampa che le misure di contenimento «non possono essere eliminate dall’oggi al domani, ma alcune misure possono essere modificate». Tra i primi provvedimenti c’è l’uscita “controllata” dei bambini.
«Il comitato tecnico scientifico non ha dubbi sul fatto che le misure di contenimento abbiano avuto un importante impatto positivo sul contenimento dell’epidemia», ha aggiunto in conferenza stampa Fernando Simon. Josè Luis Martinez-Almeida, sindaco di Madrid, ha affermato che probabilmente non ci saranno eventi di massa fino all’autunno, anche «perché l’epidemia non sarà probabilmente controllata al 100% e non è possibile escludere una seconda ondata». (Aggiornamento di MB)
CORONAVIRUS SPAGNA: 11.300 MORTI NELLE CASE DI CURA
La Spagna si conferma la seconda nazione al mondo per numero di casi di coronavirus, e nel contempo, la terza per numero di vittime. Gli ultimi dati aggiornati dalla John Hopkins University parlano di 190.839 casi di positività, dietro agli inarrivabili Stati Uniti (più di 700mila casi), e davanti all’Italia (172mila positivi). Le vittime, invece, sono salite nelle ultime 24 ore a quota 20.002, a circa 2.000 morti di distanza dal Belpaese, con gli Stati Uniti che comandano questa triste classifica a quota 36mila vittime. L’infezione sta comunque rallentando anche nella nazione iberica, e nelle ultime 24 ore sono state registrate 5.252 nuovi positivi da covid-19, mentre il numero di vittime è salito di 585 unità, più o meno in linea con le morti avvenute nel nostro paese. La maggior parte delle persone decedute sono anziane, con il quotidiano El Mundo che denuncia ben 11.300 vittime nelle case di cura, una piaga che ha contagiato anche l’Italia e la vicina Francia.
CORONAVIRUS SPAGNA: POSSIBILE RIAPERTURA A MACCHIA DI LEOPARDO
Come accennato sopra, il trend di positivi resta comunque al ribasso, e Fernando Simon, direttore del Centro di coordinamento delle emergenze sanitarie, ha specificato che l’aumento dei contagi è “di circa il 2,8% – 2,9%; questo aumento è in calo dall’inizio dello stato di allarme, quando la percentuale era del 20%. Si è scesi all’1,6% per i nuovi ricoveri ospedalieri e all’aumento di 1,5% dei pazienti ricoverati in terapia intensiva”. Continua ad essere piuttosto alto, invece, il tasso di letalità, pari al 10.5%, anche se i numeri sono tendenzialmente in linea con quelli degli altri paesi, esclusa la Germania, l’unica nazione europea dove i morti sono rimasti contenuti. “In Europa – ha detto ancora Simon – ci sono cinque Paesi con più di 100.000 casi, Spagna in testa, e altri che si avvicinano”. Nel frattempo, anche dalle parti di Madrid si inizia a programmare la fase 2. Lunedì hanno riaperto alcune attività, e a breve dovrebbero riprendere altri lavoratori, a cominciare dai locali delle regioni meno colpite, per una riapertura a macchia di leopardo.