La Spagna, seppur con dati più clementi rispetto a quelli di alcune settimane fa, si trova ancora impegnata nella lotta contro il Coronavirus, alla quale guarda con moderato ottimismo. Partiamo dai numeri: i casi confermati dall’inizio della pandemia ad oggi nella penisola iberica sono stati 229.422, mentre il totale delle vittime, decedute dopo aver scoperto di avere contratto il Covid-19, è ora pari a 23.521. Nelle ultime ore, inoltre, si è registrato un nuovo, lieve incremento connesso alle statistiche relative alle morti giornaliere: stando a quanto riferito dal Ministero della Sanità, nelle ultime 24 ore sono spirate 331 persone, contro le 288 della giornata antecedente. C’è tuttavia un altro riferimento numerico che esorta, invece, ad abbozzare un cauto e timido sorriso: le guarigioni complessive in Spagna hanno superato quota 100mila (100.875, per la precisione). Una cifra decisamente importante, che si auspica possa aumentare ulteriormente nelle prossime ore, con il Paese che si sta riprendendo gradualmente la propria quotidianità.
CORONAVIRUS SPAGNA: CONSIGLIO DEI MINISTRI ANALIZZA OGGI IL PIANO PER LA FASE 2
Giornata importante quella di oggi, martedì 28 aprile 2020, per l’immediato futuro della nazione spagnola: il Consiglio dei Ministri si riunirà nelle prossime ore per analizzare il piano di uscita dal lockdown (in Italia denominato Fase 2), che l’esecutivo ha già avanzato e che, secondo fonti governative, sarà “graduale” e non procederà di pari passo all’interno della penisola iberica, ma terrà conto dei problemi, delle esigenze e delle criticità delle diverse aree geografiche. Se i dati saranno incoraggianti, si pensa di consentire alla popolazione di uscire dalle proprie case a partire da sabato, ma ulteriori direttive in tal senso giungeranno in data odierna proprio al termine del rendez-vous. Intanto, ieri l’OMS ha avvertito che una precipitosa diminuzione della popolazione potrebbe avere gravi conseguenze sul domani. “I governi hanno bisogno di equilibrare le vite e le economie. Ma se prendono provvedimenti troppo presto, rischiano di avere un impatto maggiore sull’economia”, ha asserito Michael J. Ryan, direttore esecutivo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.