Nuovo bollettino sull’emergenza coronavirus in Spagna: 25.264 morti e 217.466 casi positivi, registrati 164 decessi e 838 contagiati nelle ultime 24 ore. Un ottimo dato per Madrid, considerando che il numero di vittime è il più basso dal 18 marzo 2020. Pedro Sanchez ha annunciato 16.000 milioni di euro per il fondo per la ricostruzione, di cui 6.000 milioni disponibili fin da subito. Il premier ha inoltre annunciato la mobilitazione di 24.500 milioni di prestiti a società della linea ICO e una procedura di co-governance con le autonomie per la riduzione.



I presidenti dei Paesi Baschi, della Catalogna, della Galizia e di Madrid – Iñigo Urkullu, Quim Torra, Alberto Núñez Feijóo e Isabel Díaz Ayuso – si sono schierati contro l’estensione dello stato di allarme deciso dal Governo centrale, ma l’esecutivo non ha intenzione di tornare sui propri passi: «E’ essenziale in una fase molto complessa verso la nuova normalità, perché ci consente di controllare la mobilità», le parole di Maria Jesus Montero e Salvador Illa, rispettivamente portavoce del Governo e ministro della Sanità. (Aggiornamento di MB)



CORONAVIRUS SPAGNA: I DATI DEL 2 MAGGIO

Andiamo ad aggiornare i dati riguardanti l’epidemia di coronavirus in Spagna, e come sempre, facciamo riferito alla mappa dell’università americana John Hopkins. Stando alle ultime rilevazioni, i morti nella nazione iberica sono saliti a quota 25.100, terza nazione europea dopo Italia e Regno Unito, e quarta al mondo tenendo conto anche degli Stati Uniti. Gli infetti totali da quando è scoppiata l’epidemia, invece, sono 216.582, con la nazione iberica che si conferma la nazione con più casi dietro ai soliti Usa e davanti all’Italia (209.328). La tendenza è positiva, con le vittime che stanno calando sensibilmente di giorno in giorno, ma l’emergenza non è ancora finita anche perchè nella giornata di ieri, sabato due maggio, il governo ha deciso di allentare un po’ le maglie delle restrizioni, permettendo alla popolazione di fare jogging e passeggiate. E a partire da domani, 4 maggio, scatterà poi quella che in Spagna è definita la “Fase Zero”, con l’allentamento di altre restrizioni.



CORONAVIRUS SPAGNA, SANCHEZ: “MI AUGURO CHE IL CALCIO POSSA RIPARTIRE”

La prima novità per questa nuova fase sarà l‘obbligo di mascherine su tutti i mezzi di trasporto pubblico, ed inoltre, potranno riaprire tutti i locali di ristoro come ristoranti, caffetterie e bar, che lavoreranno così nuovamente con il pubblico e non soltanto con le consegne a domicilio, come invece fatto fino ad oggi. Il premier Pedro Sanchez si è comunque raccomandato che vengano in ogni caso rispettate le misure di sicurezza, a cominciare dal distanziamento sociale, passando per l’utilizzo di guanti e mascherine. Sanchez ha spiegato che mercoledì chiederà una nuova proroga dello stato di allerta di altri quindici giorni, ed ha accennato anche allo sport, ed in particolare al calcio. La Liga starebbe premendo per ripartire, ma attende l’ok del governo: “Spero che presto il calcio possa ripartire – le parole del primo ministro iberico – saranno leghe e federazioni a decidere. Ad oggi la cosa certa è che, quando si ricomincerà, lo si farà a porte chiuse. Abbiamo già consentito l’allenamento individuale, per gli sport di squadra si spera il prima possibile”.