Nuovi aggiornamenti sull’emergenza coronavirus in Spagna. Oggi il premier Pedro Sanchez ha annunciato che il Governo chiederà al Parlamento l’ultima proroga dello stato di allarme. Il prolungamento fissato è di un mese. Come riporta El Pais, il perno di questa fase di transizione sarà Salvador Illa, ministro della Salute, chiamato a coordinare il Governo centrale con le Autonomie. «La de-escalation può concludersi con l’inizio dell’estate», ha commentato il premier, invitando i cittadini alla prudenza: vietato abbassare la guardia.



Sanchez ha poi promesso che qualora fosse possibile revocare lo stato d’emergenza prima della scadenza, il Governo sarà pronto a procedere senza indugi. Infine, ha precisato nel suo lungo intervento: «L’unità salva vite e può anche salvare aziende e posti di lavoro: non c’è opposizione tra priorità sanitarie e priorità economiche. La Spagna ha bisogno del turismo, ma il turismo necessita di sicurezza ed ha bisogno di garanzie sanitarie. Ogni passo che faremo sarà un passo sicuro». (Aggiornamento di MB)



CORONAVIRUS SPAGNA: L’ULTIMO BOLLETTIMO

Continua ad essere contenuta l’epidemia di coronavirus in Spagna. I numeri riportati dalla sempre aggiornatissima mappa della John Hopkins Università, raccontano di 27.459 decessi da inizio emergenza, il che significa che la nazione iberica è la quinta al mondo per numero di morti dietro a Stati Uniti, Regno Unito, Italia e Francia. Nel dettaglio, sono state solamente 138 le vittime nelle ultime 24 ore, e un dato così basso non si vedeva da lunedì scorso, quando erano state 123. Tra l’altro 48 ore prima le vittime erano state 217, mentre il giorno precedente, 180. Per quanto riguarda i nuovi contagi, invece, il ministero della sanità spagnolo ha fatto sapere che sono stati 549 in più rispetto alla precedente rilevazione, per un totale di 230.183 casi di positività da quando è scoppiata l’epidemia. 346 i nuovi ricoverati in ospedale, di cui solo 29 hanno avuto bisogno della terapia intensiva. Numeri positivi come detto in apertura, ma comunque in contrasto con un nuovo studio condotto dall’istituto di sanità Carlos III e pubblicato da La Vanguardia, secondo cui gli infetti in Spagna sarebbero dieci volte le cifre ufficiali.



CORONAVIRUS SPAGNA, FRONTIERE CHIUSE FINO AL 15 GIUGNO

Si parla infatti di due milioni e 300mila contagi in più rispetto a quelli ufficiali, mentre la mortalità viene rivista in ribasso dell’1% rispetto alla percentuale ufficiale (11.9). Lo studio è basato sui test sierologici, e secondo i risultati ben il 5% dell’intera popolazione spagnola sarebbe infetta. Intanto il governo spagnolo, a differenza ad esempio di quanto stabilito in Italia, ha deciso di mantenere le frontiere chiuse fino al prossimo 15 giugno, per contenere l’epidemia di coronavirius. L’unica eccezione viene fatta per i viaggi considerati essenziali, accogliendo una raccomandazione dell’Unione Europa. “In Spagna – le parole della ministra degli esteri, Arancha Gonzalez Laya, rilasciate a El Pais – siamo consapevoli dell’importanza del turismo per la nostra economia e per l’occupazione e che milioni di turisti arrivano qui ogni anno. Il governo vuole portare la pandemia sotto controllo il più presto possibile per accogliere i turisti”.