Andiamo ad aggiornare i dati riguardanti l’epidemia da coronavirus in Spagna ad oggi, venerdì 15 maggio. Come si può evincere dalla mappa della John Hopkins University, le vittime nella nazione iberica sono salite a quota 27.321 nelle ultime 24 ore, mentre i casi infetti totali da quando è scoppiata l’emergenza sono in totale 229.540. Curva epidemiologica in ribasso costante quella della Spagna, a conferma di quanto l’emergenza sembrerebbe essere sotto controllo anche in quella zona dell’Europa, in linea con quanto sta accadendo ad esempio in Francia e in Italia. Non mancano comunque le polemiche, in particolare per quanto riguarda le scuole. Le varie regioni si sono infatti schierate contro la decisione del primo ministro Sanchez di far ripartire le lezioni, ed in particolare, per quanto riguarda i bambini più piccoli, fino a sei anni. L’idea del premier socialista era di permettere ai genitori di “parcheggiare” i figli nelle aule con la ripresa delle attività lavorative in fase 2, ma non sembrerebbero essere tutti d’accordo.
CORONAVIRUS SPAGNA, SCUOLE ANCORA CHIUSE?
Il ritorno nelle aule dovrebbe scattare dal 25 maggio nelle zone della Spagna dove i tassi di contagio sono i più bassi: “Finché le cose non torneranno alla normalità sul fronte economico – aveva detto Sanchez lo scorso 29 aprile – è evidente che ci saranno problemi sul fronte del lavoro. Ci saranno casi in cui entrambi i genitori devono andare a lavorare e non possono lasciare i propri figli a nessuno. I nonni non possono fare questo lavoro perché sono un gruppo a rischio”. Nella giornata di ieri si è però tenuto un incontro con i rappresentanti del ministero dell’istruzione, e si è così deciso di mantenere le scuole chiuse fino a settembre, ad eccezione invece dei Paesi Baschi, che hanno presentato un piano di riapertura. “La fine delle misure di confinamento non inizierà fino a maggio – le parole di Quique Bassa, epidemiologico – e dato che ciò avverrà quasi alla fine dell’anno scolastico, si concorda sul fatto che non vale la pena rischiare”.