Sono 27.563 le vittime da coronavirus in Spagna. A renderlo noto come sempre è il ministero della salute locale, annunciando altresì che nelle ultime 24 ore si sono registrati 102 nuovi decessi, il dato più basso nella vicina nazione iberica dalla metà del mese di marzo. Per quanto riguarda il numero dei nuovi infetti, invece, sono 539 le persone trovate positive in più rispetto alla precedente rilevazione, altro dato che fa ben sperare, e in linea con quello di venerdì. In totale da quando è scoppiata l’emergenza sono saliti a quota 230.698 i positivi spagnoli, con la nazione iberica che risulta essere la quinta al mondo per numero di casi dietro a Stati Uniti, Russia, Regno Unito e Brasile. Nella giornata di ieri è intanto tornato a parlare il premier socialista Pedro Sanchez, che ha annunciato di voler chiedere al Parlamento la proroga dello stato di allarme, emanata per la prima volto lo scorso 14 marzo e in scadenza al prossimo 25 maggio. L’idea è quella di “allungarla” di un altro mese: “Questa proroga sarà di un mese – ha detto, aggiungendo che – dovrebbe essere l’ultima”.
CORONAVIRUS SPAGNA, DA DOMANI MENO RESTRIZIONI PER 32 MLN DI PERSONE
Il governo ha previsto quattro diverse fasi, dalla 0 alle 3, per la ripartenza. Molte zone sono ancora nella prima fase, leggasi in particolare Madrid e Barcellona dove il contagio risulta essere ancora elevato, mentre ci sono alcune regioni con dati decisamente migliori, che sono entrate nella fase 1 già dallo scorso 11 maggio. A questo gruppo, da domani 18 maggio, si aggiungeranno anche la Comunità Valenciana, Castilla-La Mancha e l’Andalusia, per un allentamento delle misure restrittive che riguarderà ben 32 milioni di persone. Tornando alla capitale e alla Catalogna, il sistema di cure locale, secondo il governo, non è ancora in grado di assorbire nuovi focolai, di conseguenza bisognerà attendere almeno un’altra settimana prima di eventuali riaperture, al massimo entro il mese di giugno. Nel frattempo montano, così come in altre nazioni, le proteste anti lockdown, e nella giornata di ieri, per il secondo giorno consecutivo, si sono ritrovate circa 600 persone a Salamanca per manifestare il proprio dissenso nei confronti di Sanchez.