Ha aspettato e sofferto. Una giovane studentessa italiana, approdata a Fiumicino dopo aver messo alle spalle l’emergenza coronavirus in Spagna, è finalmente a casa.  A soli ventuno anni si è trovata costretta a fare i conti con una pressione non indifferente e ora è prossima all’isolamento fiduciario per due settimane, come previsto per chiunque rientri dall’estero. Due mesi trascorsi in Spagna ricchi di ricordi ed emozioni intense, ma anche di paura per lo spavento che ha preso il sopravvento quando la sua università ha chiuso per l’emergenza coronavirus e lei è rmasta in Galizia, nel suo appartamento, insieme a sue due compagne: “All’inizio era tutto tranquillo -si legge su Il Messaggero  -, non c’erano le situazioni critiche che sapevo in Italia. Non mi sono preoccupata più di tanto, poi sono emersi i primi casi con un crescendo spaventoso. Dove stavo io non c’erano tanti casi, ma stavo realizzando che i rischi aumentavano”. (Aggiornamento di Jacopo D’Antuono)



CORONAVIRUS SPAGNA: AGGIORNAMENTI DRAMMATICI

Arrivano nuovi drammatici aggiornamenti sull’emergenza coronavirus in Spagna: l’ultimo bollettino del Ministero della Salute recita 4.858 morti e 64.059 casi positivi. 769 decessi nelle ultime 24 ore, un’impennata degna di nota considerando i 655 morti di ieri ed i 738 di mercoledì. I casi positivi sono cresciuti del 14% – l’aumento più basso degli ultimi quindici giorni – e il direttore del Centro per il coordinamento delle emergenze sanitarie Fernando Simon si dice fiducioso: «Dobbiamo essere cauti, ma questi dati danno qualche speranza». Di questi, 9.444 contagiati sono operatori sanitari: «Questa è una delle nostre principali preoccupazioni e siamo al lavoro per risolvere l’emergenza». El Pais spiega che è in corso il Consiglio dei ministri per approvare l’estensione dello stato di emergenza in Spagna fino all’11 aprile 2020. Governo al lavoro anche per attrezzarsi del materiale sanitario necessario: «Ieri abbiamo chiuso contratti per l’acquisto di prodotti per un totale di 578 milioni di euro», la conferma del ministro della Sanità Salvador Illa. (Aggiornamento di MB)



CORONAVIRUS SPAGNA, 12,5% DEI PAZIENTI DIMESSI

Cresce in maniera esponenziale la curva dei casi di Coronavirus anche in Spagna, il Paese europeo più flagellato dall’epidemia dopo l’Italia: il bilancio aggiornato parla di 4365 morti e 57.786 casi, che evidenziano l’assoluto stato emergenziale in cui si trovano la penisola iberica e, con cifre diverse ma comunque in rapido aumento, numerosi altri Stati del Vecchio Continente. Tuttavia, c’è chi in Spagna intravede una piccola, flebile, ma viva luce in fondo a un tunnel che pare infinito: si tratta del direttore del Centro di coordinamento per gli allarmi e le emergenze sanitarie, Fernando Simon, che nell’ambito di una conferenza stampa ha rivelato che il 12,5% dei pazienti che ha contratto il Covid-19 è già stato dimesso dagli ospedali. Una buona notizia, senz’ombra di dubbio, impreziosita ulteriormente dal fatto che “questa cifra aumenta di giorno in giorno. È un trend favorevole, ma dobbiamo guardare le cifre con cautela”. Una dichiarazione non casuale e non eccessivamente prudenziale: del resto, i numeri dei contagi evidenziano una situazione tutt’altro che rosea.



CORONAVIRUS SPAGNA: MORTA MARIA TERESA DI BORBONE-PARMA

Nel frattempo, gli ambienti monarchici spagnoli sono stati scossi in queste ore da un annuncio accolto con profondo dolore e inevitabile commozione: il Coronavirus ha ucciso a Parigi Maria Teresa di Borbone-Parma, cugina 86enne del re Felipe VI e nota con l’appellativo de “La principessa rossa”. Una nuova vittima illustre in territorio spagnolo, che in queste ore ha detto addio ad alcuni volti noti del mondo dello spettacolo, della musica e dello sport. Intanto, il ministro dell’Interno, Fernando Grande-Marlaska, ha ribadito nella giornata di ieri, giovedì 26 marzo 2020, durante una conferenza stampa telematica, che non ci sono state circostanze o informazioni fornite dalle autorità mediche che abbiano consigliato la sospensione delle manifestazioni femministe dell’8 marzo scorso a causa del rischio di propagazione di Covid-19.Non credo che questo sia il momento per le polemiche e ancor meno per eventi di tale importanza e rilevanza”, ha affermato senza troppi giri di parole, dribblando ogni dietrologia. Per i chiarimenti, ci sarà tempo più avanti.