L’emergenza Coronavirus in Spagna sta toccando picchi gravissimi e arriva una notizia particolare, che lega due delle città che in Italia e nel Paese iberico stanno soffrendo di più. Parliamo di Brescia e della capitale spagnola Madrid: un grosso gruppo bresciano produttore di accessori funebri sarebbe pronto a spedire i prodotti anche in Spagna, oltre 400 bare potrebbero raggiungere in pochissimi giorni Madrid ed eventualmente anche Barcellona in caso di necessità, che al momento tuttavia è particolarmente grave nella capitale, meno nel capoluogo della Catalogna.



Assocofani di Federlegno, l’associazione che riunisce le più importanti aziende italiane di produzione di cofani ed accessori funebri, evidenzia infatti che la produzione italiana è al momento ampiamente sufficiente per soddisfare le esigenze interne e può anche essere esportata, mentre la Spagna come altre nazioni europee paga l’assenza di una produzione nazionale strutturata ed è magigormente in difficoltà a reggere l’onda d’urto della tragedia. Da qui il preavviso ad un grande produttore di Brescia, che sarebbe pronto dunque a vendere 400 bare in Spagna: un segnale se non altro positivo per l’economia italiana, in un momento tragico che affratella le due nazioni latine. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)



CORONAVIRUS SPAGNA: GLI ULTIMI NUMERI AGGIORNATI

Sempre più drammatici i numeri legati all’emergenza coronavirus in Spagna. Mentre l’Italia resta il primo paese per numero di decessi, gli spagnoli hanno registrato un nuovo tristissimo record di vittime: i morti nelle ultime ventiquattro ore sono infatti saliti a quota 832. Il totale ha quindi abbondantemente superato quota 5.690 vittime totali. Lo hanno comunicato le autorità spagnole, mentre il Ministero della Salute di Madrid ha puntualmente diramato aggiornamenti dettagliati sul numeri di contagiati, ricoverati, pazienti malati in terapia intensiva e guariti. Sono 72.248 i contagiati, 40.630 le persone ricoverate, di cui 4.575 in terapia intensiva e 12.285 i guariti dimessi. Emergenza anche per i servizi funebri, ormai al collasso. La Spagna ha chiamato in aiuto l’esercito. (Aggiornamento di Jacopo D’Antuono)



CORONAVIRUS SPAGNA: NUMERI DRAMMATICI

Nuovo record di morti per coronavirus in Spagna, dove solo nelle ultime 24 ore hanno perso la vita 832 persone. Ma una piccola luce in fondo al tunnel in cui è precipitato il Paese iberico comincia quanto meno ad intravedersi: sebbene le infezioni continuino ad aumentare, la buona notizia è che lo fanno con una percentuale inferiore e sono diminuite per due giorni. Gli ultimi dati del ministero mostrano che il numero di casi attivi è aumentato dell’8,8% – da 49.844 a 54.273 – escludendo i decessi e le guarigioni. Circa 12.285 persone sono guarite, con un aumento del 31% rispetto ai 9.357 di venerdì. Nel frattempo, 40.630 persone rimangono ricoverate in ospedale. Come riportato da El Paìs, Madrid è la comunità autonoma più colpita e nell’ospedale da campo IFEMA riceve circa 200 persone al giorno, è l’ospedale con il maggior numero di letti in tutto il paese. La Comunità di Madrid riporta 21.520 persone, il che significa che il 29,8% delle persone infette in Spagna sono concentrate in questa comunità. (agg. di Dario D’Angelo)

CORONAVIRUS SPAGNA: 5694 MORTI E 72MILA CASI

Dopo la Cina e l’Italia, è la Spagna la nazione con più morti da coronavirus. I dati delle ultime ore, aggiornati dal quotidiano iberico El Pais, parlano di 5.694 vittime, con 72.248 persone che sono invece state contagiate, e circa 12.300 guarite dall’inizio dell’infezione. Così come molte altre nazioni, a cominciare da Italia, Francia e Stati Uniti, anche quella iberica si è chiusa, si è messa in lockdown, e nonostante l’epidemia stia dilagando, ci sarebbero già dei primi segnali confortanti. Lo ha spiegato José Luis Ábalos, ministro dei Trasporti del governo spagnolo e segretario di organizzazione del Psoe, facente parte di una task force per contrastare il coronavirus non solo in Spagna ma anche in Europa: “Ci sono alcuni indicatori sulla mobilità – le sue parole rilasciate quest’oggi ai microfoni de Il Messaggero – che è scesa enormemente, che dicono che il confinamento si sta realizzando. Il governo studierà la possibilità di ridurre ulteriormente le attività”.

CORONAVIRUS SPAGNA: POSITIVO ANCHE IL NUMERO 1 DELLA FEDERAZIONE DI CANOA

Intanto preoccupa la situazione del Valencia calcio, dove negli scorsi giorni si era registrato un boom di contagi, molto probabilmente, a seguito della sfida contro l’Atalanta a San Siro, risalente allo scorso febbraio. Stando a quanto riferito da Radio Marca, sarebbero almeno 25 le persone contagiate fra le fila dei Pipistrelli andalusi, di cui dieci giocatori della prima squadra, e quindici dipendenti dello staff tecnico. I nomi degli infetti non sono stati rivelati, ma si sa che Mangala, Garay e Gaya sono sicuramente fra i positivi. A breve la loro quarantena terminerà, e di conseguenza si capirà se il gruppo del Valencia sia definitivamente guarito o meno. Sempre rimanendo in Spagna, è stato contagiato il numero 1 della Federazione mondiale di canoa, José Perurena Lopez. Il 75enne, ex membro onorario del Cio, il Comitato Internazionale Olimpico, si trova attualmente ricoverato presso l’ospedale di Madrid, ma non vi sono ulteriori notizie sulle sue condizioni fisiche.