Il coronavirus torna a far paura in Spagna. Le autorità stanno cercando di evitare il lockdown completo, ma in Catalogna, Aragona e Paesi Baschi la situazione è a dir poco preoccupante. Solo nella prima zona sono stati registrati 590 casi in più nelle ultime 24 ore. E l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) segnala che ora la Spagna è il secondo Paese europeo, dopo il Lussemburgo, per recrudescenza del Covid-19. Il bilancio dall’inizio dell’epidemia è di 264.836 infettati e di 28.422 vittime. Dal 10 maggio, quando la situazione sembra finalmente sotto controllo, al 17 luglio sono emersi altri 25.618 casi, di cui 4.581 solo nell’ultimo weekend. La Spagna ora ha a che fare con 201 focolai, con Barcellona e Lleida come epicentro. Si segnala un’impennata tale di casi che l’incidenza dei contagi sulla popolazione è triplicata nelle ultime settimane. Il quotidiano spagnolo El Mundo parla di una «trasmissione silenziosa» visto che il 60-70 per cento dei nuovi casi sono completamente asintomatici o con sintomi lievi.



CORONAVIRUS SPAGNA, BOOM CASI MA CURVA RICOVERI BASSA

Uno dei problemi dei nuovi casi di contagio è che la metà dei nuovi positivi non sa dove si sia contagiato. Ne parla La Vanguardia, che cita uno studio della Red Nacional de Vigilancia Epidemiologica e dell’Instituto de Salud Carlos III. Tra l’altro ora il coronavirus sembra colpire più i giovani. Il 66 per cento dei nuovi infetti è di età compresa tra i 15 e 59 anni. Il Covid in Spagna ha approfittato proprio di un abbassamento della guardia tra i giovani per diffondersi, anche se una parte dei focolai attivi sono stati individuati tra i lavoratori stagionali impegnati nella raccolta della frutta. La Catalogna nelle scorse settimane ha isolato oltre 200mila persone nella zona di Lleida e reso obbligatorio l’uso della mascherina a prescindere dalla distanza interpersonale, ma ora la paura fa riflettere riguardo l’eventualità di un nuovo, e ancor più drastico, sconfinamento per contenere la diffusione dei contagi. A tal proposito, si monitorano anche gli incontri sportivi. Per fortuna nei reparti Covid degli ospedali spagnoli la situazione è ancora relativamente calma, in quanto la curva dei ricoveri non segue quella dei contagi.

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