La Spagna sta dispiegando tutte le forze possibili per cercare di arginare l’emergenza coronavirus che si è fatta sempre più preoccupante col passare degli ultimi giorni. Il Governo ha deciso di mettere in campo l’esercito, con 7 città finora scelte per imporre l’aiuto delle forze armate accanto a quelle di polizia. Le città in questione sono Madrid, Valencia, Saragozza, Lèon, Santa Cruz de Tenerife, Siviglia e Las Palmas. Non è escluso però che nei prossimi giorni altre città siano scelte per cercare di arginare la situazione e soprattutto mantenere sotto controllo la popolazione, invitata come sta accadendo in Italia a restare a casa e non lasciare le proprie abitazioni dopo quanto sta accadendo, con l’isolamento sociale considerato dagli esperti l’unica arma attualmente a disposizione per contenere la diffusione del virus. Una tolleranza zero che si affianca alla scelta di chiudere le frontiere per evitare contagi di ritorno e circolazione incontrollata del coronavirus prodotta dall’arrivo di persone dall’estero. (agg. di Fabio Belli)



CORONAVIRUS SPAGNA, CRESCITA ESPONENZIALE DEI CASI

501 morti e 11.209 contagiati: continua la crescita esponenziale di casi di coronavirus in Spagna. Il premier Pedro Sanchez ha promesso «la più grande mobilitazione di risorse economiche della storia del Paese» ed ha annunciato nuove misure per far fronte all’emergenza: disposte nuove restrizioni, estese anche alle spiagge. Gli stabilimenti resteranno infatti chiusi per 15 giorni: «Vogliamo che lo stato di allarme duri il meno possibile, perché ciò significherà il recuperò della nostra quotidianità e normalità». Brutte notizie arrivano da Valencia, come riporta El Pais: sono stati registrati 96 anziani positivi in due case di riposo, una situata a Torrent (51 casi di cui 19 dipendenti) ed una situata ad Alicante (45 casi). Il bilancio attuale nella Comunidad Valenciana è di 13 morti, 135 persone ricoverate in ospedale (27 in terapia intensiva) e 12 dimessi. (Aggiornamento di MB)



CORONAVIRUS SPAGNA, OLTRE 11 MILA CASI

Una situazione sempre più preoccupante e che oramai è seconda solo all’Italia in Europa per gravità: dopo le polemiche delle ultime ore a proposito di una sottovalutazione dell’emergenza Coronavirus nel Paese, la Spagna fa registrare un vero e proprio boom di casi di positività al Covid-19 nel giro delle ultime 24 ore (2000 casi) per un totale che oramai ha superato il muro delle 11mila unità. Non solo: dato che desta preoccupazione soprattutto il caso della capitale Madri dove sarebbe stato registrato oltre la metà dei casi totali: secondo Fernando Simon, Direttore del Centro di Coordinamento per le Emergenze Sanitarie, la mortalità per ora si attesterebbe attorno a un 3% dei casi anche se purtroppo nei prossimi giorni potrebbe esserci una nuova impennata che dovrebbe cambiare le carte in tavola e “aggiornare” il già pesante numero di decessi registrati, prossimi ad arrivare a quota 500 (al momento quelli ufficiali sono 491). (agg. di R. G. Flore)



CORONAVIRUS SPAGNA: BOOM, 2000 CASI IN UN SOLO GIORNO

Boom di casi di coronavirus in Spagna: il bilancio aggiornato del ministero della Salute iberico parla di 11.178 soggetti risultati positivi e 491 morti. Fernando Simón, direttore del Centro di coordinamento spagnolo per gli allarmi e le emergenze sanitarie, parlando in una conferenza stampa a Madrid ha dichiarato che nelle ultime 24 ore sono stati diagnosticati 1.987 nuovi casi, di cui la maggior parte nella capitale. Dopo la chiusura dei valichi di frontiera, il ministro degli Interni, Fernando Grande-Marlaska, non esclude la chiusura dello spazio aereo. Con lo stato di allerta lanciato, il governo Sanchez ha mobilitato anche l’esercito: sono 1.820 le truppe dispiegate in 28 città per disinfettare le strutture e prevenire la folla nella lotta contro la pandemia di coronavirus. Per il momento con Madrid in testa con il 43% dei casi, la distribuzione del contagio vede in Catalogna 1394 casi, poi Paesi Baschi (765), Andalusia (683), Castilla-La Mancha (567), Castilla y León (541), La Rioja (355) e Navarra (333). (agg. di Dario D’Angelo)

CORONAVIRUS SPAGNA: PROBLEMA SOTTOVALUTATO?

Aumentano i casi di coronavirus in Spagna, la seconda nazione europea con più contagi dopo l’Italia e davanti alla Francia. Nonostante le misure restrittive delle ultime ore disposte dal governo per contenere l’epidemia, dalle parti di Madrid, Barcellona, Valencia e via discorrendo, il problema non sembra essere stato ancora compreso appieno. Lo si capisce chiaramente dalla testimonianza per L’Aquila Blog di Martina Luciani, studentessa italiana di ingegneria in Erasmus a Siviglia, che ha raccontato: “La Spagna ha sottovalutato molto la situazione, solo giovedì scorso hanno chiuso le università e sabato le attività commerciali, esclusi negozi di alimentari e farmacie”. La vita sta continuando a scorrere normale nella nazione iberica: “Sono in cerca di guanti e disinfettanti che sono introvabili. Sembra un normalissimo lunedì con la differenza che forse ci sono meno macchine, ma la gente esce tranquillamente senza alcun problema”. Da giorni gli addetti ai lavori ci ripetono che le altre nazioni sono indietro un paio di settimane rispetto all’Italia, di conseguenza a breve gli effetti devastanti del covid-19 dovrebbero vedersi anche oltre i confini.

CORONAVIRUS SPAGNA: SOSPESA LA LIGA ACB

Intanto sono decisamente preoccupanti le parole che si leggono su un comunicato rilasciato dalla società di calcio del Valencia, che ha fatto sapere che il club andaluso è infetto al 35%. I nomi degli atleti non sono stati rilasciati, aggiungendo comunque che sono “tutti sono asintomatici e sono in quarantena presso le proprie abitazioni”. Per i Pipistrelli, è molto probabile che l’infezione sia stata contratta lo scorso 19 febbraio, in occasione della sfida di Champions League giocata a Milano contro l’Atalanta: “Nonostante le rigide misure adottate dal club – si legge ancora – dopo aver giocato una partita di UEFA Champions League a Milano il 19 febbraio 2020, un’area che giorni dopo è stata confermata ad alto rischio dalle autorità italiane, allontanando il personale dall’ambiente di lavoro e dal pubblico in generale, gli ultimi risultati mostrano che l’esposizione ha causato circa il 35% dei casi positivi”. Infine da segnalare come la Liga ACB, la principale lega di pallacanestro spagnola, abbia deciso di sospendere le gare fino al prossimo 24 aprile.