Le misure di restrizione alla circolazione e di quarantena per gli abitanti, introdotte solo lo scorso 14 marzo, sono state estese fino al prossimo 11 aprile ma come è facile immaginare (prendendo a modello l’Italia dove la situazione è leggermente meno drammatica rispetto a una settimana fa) saranno ulteriormente prolungate. La Spagna nelle ultime 24 ore non solo ha fatto registrare un aumento record dei decessi a causa del Coronavirus (+932 in un giorno) come comunicato dal Ministero della Salute, ma con oltre 117mila casi di contagio ha di fatti superato l’Italia stessa, che pure era “partita prima”, in questa triste graduatoria e con trend di crescita che presto potrebbero diventare drammatici rendendo la penisola iberica il secondo Paese al mondo, superato solo dagli Stati Uniti. Con i decessi che hanno superato il tetto delle 10mila unità, preoccupa ancora la situazione della capitale Madrid dove di fatto si contano un quarto dei contagi totali (circa 34mila) con 4500 decessi, al pari della regione della Catalogna dove invece a fronte di 23500 casi circa sono state oltre 2300 le persone a perdere la vita. (agg. di R. G. Flore)



CORONAVIRUS SPAGNA: NUMERO DI CONTAGI SUPERIORE ANCHE ALL’ITALIA

Si aggrava sempre di più la situazione in Spagna a causa dell’epidemia da coronavirus. Nelle ultime 24 ore, nella vicina nazione iberica, si sono registrati ben 932 decessi, per un totale di 10.935 vittime, come riferito dal ministero della sanità spagnolo. Per quanto riguarda gli infetti da inizio epidemia, invece, i casi sono 117.710, a seguito dei nuovi 7.472 dell’ultimo giorno. Di conseguenza, analizzando questi numeri, evince come la Spagna abbia superato l’Italia in numero di contagi, divenendo così la seconda nazione al mondo per infetti dietro solamente agli Stati Uniti, dove però la popolazione è ben più imponente. Una fotografia drammatica quella che ci giunge da Madrid, Barcellona, i Paesi Baschi e via discorrendo, dove, secondo gli esperti, il picco dovrebbe essere raggiunto se non la prossima settimana. Ospedali al collasso, con ben 6.416 persone in terapia intensiva, mentre sono 30.513 i pazienti guariti dall’inizio del contagio. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



CORONAVIRUS SPAGNA: OLTRE 10MILA MORTI E 112MILA CASI

Prosegue l’incubo Coronavirus in Spagna, dove l’ultimo drammatico bilancio parla di oltre 10mila decessi (10.348, per la precisione) e di 112.065 casi positivi, poco più di tremila in meno rispetto all’Italia. Situazione di grave emergenza in Catalogna, dove i contagi sono saliti a 23.460 (1656 in più nella sola giornata di ieri, giovedì 2 aprile 2020), mentre il totale delle persone morte è pari a 2.335 morti. Ve ne sono poi altre 2.053 ricoverate in terapia intensiva in gravi condizioni, mentre fra il personale medico e sanitario regionale si contano 3702 malati. La protezione civile catalana ha consigliato in queste ore a tutta la popolazione di indossare una mascherina quando si è costretti a uscire di casa. Raccomandati anche l’utilizzo di guanti prima di toccare il cibo, di una propria borsa quando si va a fare la spesa e l’accurato lavaggio delle mani quando si fa ritorno presso la propria abitazione. Allo stesso modo, si deve ricorrere al disinfettante per pulire la parte del carrello del supermercato su cui ci si appoggia con le mani (prima di toccarlo, ovviamente).



CORONAVIRUS SPAGNA: “ANZIANI LASCIATI MORIRE NELLE CASE DI RIPOSO CATALANE”

Sulle colonne del quotidiano iberico El País viene raccontata quest’oggi la triste storia di María Luis Ortega, pensionata di 88 anni che viveva da quattro anni presso la residenza “Casa Asil” nel quartiere Sant Andreu Palomar di Barcellona. Viveva perché lo scorso 31 marzo, dopo aver desaturato e aver accusato un rialzo febbrile, la donna è deceduta. “Non ho lamentele sul personale della residenza, il 50% del quale si è ammalato”, ha dichiarato telefonicamente alla testata giornalistica spagnola il figlio Daniel, il quale ha tuttavia sottolineato la mancanza di informazioni e denunciato le modalità attraverso le quali sono state gestite la malattia e la morte della madre. Li lasciano morire, non li portano all’ospedale, ha commentato. “Mi hanno chiamato sabato 28 marzo per dirmi che era gravemente malata. Mia mamma soffriva di Alzheimer, ma fino ad allora era in buone condizioni di salute. Non aveva mai preso nulla, neppure un raffreddore”. Non è stato eseguito il tampone (neanche post mortem) per verificare se sia stato il Coronavirus a determinare il decesso della signora Ortega.