Arpionata quota 157.023 positivi al coronavirus in Spagna. Un dato allarmante che purtroppo conta 15.969 morti, ma anche 55.668 pazienti guariti. Questo il tragico bilancio di una nazione che sta accusando il colpo e che nelle ultime ventiquattro ore ha registrato 510 nuove vittime per coronavirus. Tuttavia un piccolo spiraglio di luce sembra arrivare dal timido rallentamento ma significativo rallentamento dell’epidemia di coronavirus. Il ministero della sanità, stando a quanto riportato da El Pais, comunica che le vittime sono in calo rispetto alle 605 di venerdì. Pertanto l’aumento è più contenuto dal 23 marzo. 161.852 il numero di contagi, 59.109 le persone guarite. Una situazione da tenere sotto stretta osservazione, soprattutto in questo periodo di festività pasquali. (Aggiornamento di Jacopo D’Antuono)



CORONAVIRUS SPAGNA: QUASI 16 MILA MORTI

Sono 157.023 le persone positive al coronavirus in Spagna, con 15.969 morti e 55.668 pazienti guariti. Questo il tragico bilancio di un Paese che col passare dei giorni si è caratterizzato come il più colpito d’Europa dalla pandemia. Eppure, secondo gli esperti, il peggio non è ancora alle spalle: il picco deve ancora arrivare, per quanto le misure di contenimento poste in essere dal governo di Madrid abbiano prodotto dei primi risultati positivi. Questo ha portato l’esecutivo Sanchez a pensare di allentare alcune delle restrizioni, ma alla fine il comitato tecnico-scientifico iberico è riuscito a convincere i politici della necessità di prolungare lo stato di allarme almeno fino al 25 aprile. Per evitare di “importare” nuovi casi di contagio, la Spagna ha deciso anche il ripristino dei controlli alle frontiere terrestri con Francia e Portogallo, secondo un ordine firmato dal Ministro degli Interni, Fernando Grande-Marlaska.



CORONAVIRUS SPAGNA: FASE DUE DALL’11 MAGGIO?

Per come si sta evolvendo l’epidemia in Spagna l’ipotesi più probabile è che il governo Sanchez si trovi presto a dover chiedere al Parlamento di ratificare la terza estensione dello stato d’allarme. La data indicata come possibile per avviare la cosiddetta “fase 2” è quella del prossimo 11 maggio. Di fatto una settimana di ritardo rispetto all’Italia, che dalla sua però è stata colpita con qualche giorno di anticipo dall’emergenza sanitaria. Così come nella Penisola, anche in Spagna le misure di confinamento iniziano a pesare sul popolo iberico. Nello specifico si era chiesto al governo di allentare le restrizioni per i bambini, ma il ministro della Salute, Salvador Illa, ha risposto negativamente: “Il governo non vorrebbe altro” che poter annunciare misure più permissive, dire che i bambini possono scendere in piazza, ha dichiarato, ma sfortunatamente “non è ancora il momento” di farlo.

Leggi anche

Covid, aumento casi variante Xec in Italia: il nuovo sintomo? Perdita di appetito e...