A Storie Italiane si è fatto il punto sulla situazione dei viaggiatori, in particolare degli spostamenti per chi viaggia in aereo per motivi di lavoro in questo periodo di piena emergenza Coronavirus. In Italia sono ancora troppe le persone che giungono ogni giorno negli aeroporti. Per loro è prevista una permanenza di 72 ore più altre 48 ore per un totale di 5 giorni per passeggero che arriva dall’estero per comprovate esigenze lavorative. Successivamente o si mette in quarantena o viene rinviato nel suo paese dopo gli opportuni controlli. Una situazione, questa, di grande rischio, come ribadito anche dal virologo di Milano, professor Francesco Broccolo, intervenuto in collegamento con la trasmissione di Rai1 condotta da Eleonora Daniele. L’esperto ha ribadito l’inevitabile rischio contagio, “perchè se non si fa un tampone o un test complementare sierologico non si ha l’idea se è un portatore di virus anche asintomatico”, ha spiegato.
CORONAVIRUS, SPOSTAMENTI IN AEREO PER LAVORO: IL COMMENTO DEL PROF BROCCOLO
Il vero problema in questi casi è proprio rappresentato dagli asintomatici. “Sappiamo che nella prima settimana del contagio il tampone risulta positivo nell’80% dei casi, mentre nella seconda settimana è probabile trovare gli anticorpi GM che il tampone positivo”, ha spiegato il prof Broccolo. “Ora non si fa né l’uno né l’altro”, ha aggiunto, alla luce di quanto emerso in fatto di spostamenti in piena crisi Coronavirus. “Siamo in un momento in cui rischiamo. Questo flusso di persone potrebbe contagiare”. La diffusione, dunque, a suo dire è più che prevedibile. “Quindi io da virologo chiedo alle autorità e a chi di dovere di mettere più attenzione su questo tipo di persone e che vengano fatti più tamponi e test sierologico per avere un quadro più preciso, anche negli aeroporti, dove i numeri non sono più elevatissimi e si potrebbe fare questo sforzo di fare questo test e provare a ragionare su questo punto”, ha proseguito.