Si fa quanto mai palpabile lo spettro di una grande recessione in Europa a causa del coronavirus. Le misure di quarantena intraprese per arginare l’emergenza sanitaria hanno infatti pesantissime ricadute sul piano economico. Ne sono consapevoli a Francoforte, con la Bce di Christine Lagarde che in questi giorni, scrive La Repubblica, avrebbe comunicato ai vari responsabili del Vecchio Continente le prime, cupissime, previsioni economiche. Dimenticate lo 0,8% di crescita che l’Eurozona avrebbe dovuto fare registrare durante l’anno secondo le stime che venivano stilate soltanto a gennaio. In questi due mesi è cambiato il mondo e se la quarantena si prolungherà per un mese (magari, è il caso di dire) il calo in Europa per tutto il 2020 sarà di 2 punti secchi, firmando così una recessione dell’1,2%. Ma se, come pare, le misure restrittive dureranno per almeno i prossimi tre mesi, il taglio alla crescita arriverebbe ad un inedito 5 per cento, segnando una recessione del 4,2 per cento: altro che crisi del 2008.
CORONAVIRUS, “STOP PANDEMIA AD AGOSTO. POI NUOVA QUARANTENA A NOVEMBRE”
La domanda che circola insistentemente, tanto nel “popolo” quanto tra le élite economiche è sempre la stessa: quando finirà l’emergenza coronavirus? I modelli previsionali sono ovunque e sempre pronti ad essere smentiti da un nuovo bollettino. Uno in particolare, però, sembra essere preso particolarmente sul serio a Francoforte, dove di numeri si vive. Si tratta di quello stilato dall’Imperial College di Londra, lo stesso a cui si deve la giravolta improvvisa di Boris Johnson e Donald Trump in materia di gestione della pandemia. In base al modello in questione, infatti, inseguire l’immunità di gregge sarebbe stato un suicidio, con 250mila morti in Inghilterra e più di un milione negli Usa, e con 8 malati bisognosi di rianimazione per ogni posto letto disponibile. Secondo gli studiosi dell’Imperial College per far sì che un infetto contagi meno di una persona a testa portando il virus sulla strada dell’estinzione potrebbero volerci cinque mesi. Ad agosto, dunque, gli italiani potranno tornare ad uscire per strada: solo per poco, però. Sì, perché rilasciando le misure di isolamento l’epidemia sarebbe pronta a ripartire in assenza di un vaccino. A novembre, dunque, via alla nuova quarantena: al punto che gli studiosi inglesi propongono anche una sorta di meccanismo regolatore: “Si fissa una soglia di malati che richiedono il ricovero in rianimazione. Quando la si raggiunge – spiega La Repubblica – riscatta la quarantena. E così via, a picchi successivi, fino a che – speriamo entro la primavera o l’estate 2021 – non arriverà un vaccino”. Speriamo che gli amici londinesi abbiano peccato di pessimismo.