La Svezia si scopre improvvisamente invasa dal coronavirus. In realtà l’avverbio “improvvisamente” è un po’ azzardato in quanto la nazione del nord Europa è stata l’unica a non aver attuato negli scorsi giorni, prima del passo indietro, misure restrittive contro il covid-19, nonostante nelle altre nazioni i morti e gli infetti proliferassero. E così che nel giro di qualche giorno l’infezione si è diffusa anche dalle parti di Stoccolma, provocando 887 decessi e più di 10mila positivi. Il premier svedese Stefan Lofven, visti i numeri eloquenti, ha dovuto fare un passo indietro, auto-bocciandosi e sottolineando come il suo governo non abbia fatto abbastanza per contrastare l’epidemia: “Mi sembra ovvio, sotto tanti aspetti, che non abbiamo fatto abbastanza“, le parole rilasciate in un’intervista con la tv di Stato Svt. “E’ il motivo per cui abbiamo adottato una strategia di sicurezza nazionale – ha proseguito – che include prospettive che hanno a che fare con tutto, dall’approvvigionamento idrico alla sicurezza informatica. Abbiamo iniziato a lavorare anche sull’assistenza sanitaria e sono lieto che vi sia un ampio consenso sul fatto che dobbiamo rafforzare la protezione civile e la nostra difesa”.
CORONAVIRUS SVEZIA: SELEZIONE FRA I PAZIENTI?
Il dato più preoccupante, al di là dell’epidemia che si sta diffondendo sempre più, è che stando ai numeri dell’Unione Europea la Svezia è la nazione fra gli stati membri con meno posti in terapia intensiva. Di conseguenza, se il virus dovesse iniziare a diffondersi in maniera molto capillare, come capitato già ad esempio in Italia o in Spagna, i medici sarebbero costretti a scegliere chi dover curare. Come al solito saranno penalizzate le persone più anziane, e come ricorda Il Messaggero, in particolare gli 80enni nonché la fascia 60-70 con patologie pregresse. Queste sarebbero le indacazioni degli operatori sanitari svedesi del Karolinska Institute di Stoccolma, come si legge in un documento ufficiale pubblicato dal quotidiano principale di Svezia, Aftonbladet. Gli over 80 non vengono considerati pazienti prioritari così come i 70enni “che hanno un problema a più di un organo” e i 60-70enni “sui quali si riscontra una patologia su piu’ di due organi”. Le autorità svedesi hanno comunque assicurato che i posti ci saranno per tutti.