Svezia controcorrente nella gestione del Coronavirus, che qualcuno definisce pericolosa e irresponsabile. Non sono attive le restrizioni prese negli altri Paesi, a partire dall’Italia. Proprio gli italiani vengono derisi dagli svedesi con frasi ai limiti del razzismo. Ne parla Repubblica, riportando la testimonianza di una ragazza. «Quindici giorni ho ricevuto la notizia che un collega svedese era positivo, allora mi sono messa in quarantena volontaria», scrive la giovane da Goteborg. Come lei, molti italiani residenti in Svezia hanno optato per lo smart working, quindi lavorano da casa. Anche se il governo lo ha raccomandato per chi può svolgerlo, «questa nostra decisione viene giudicata eccessiva». La ragazza è spaventata, ma non solo per la diffusione del Coronavirus: «Cosa vuol dire non essere come noi? Cosa ha provocato questo razzismo contro di noi? Siamo terrorizzati pensando a un possibile decollo dell’epidemia, anche considerando il poco numero di terapie intensive a disposizione». (agg. di Silvana Palazzo)



SVEZIA, INSULTI A ITALIANI “NON SIAMO COME VOI”

La Svezia è l’unico paese in tutto il vecchio continente che di fatto non ha applicato misure restrittive per contenere il coronavirus. Come sottolinea l’edizione online di Repubblica, il governo ha deciso di chiudere le scuole solamente per gli studenti dai 16 anni in su, università comprese, e vietato gli assembramenti superiori alle 500 persone. Per il resto, il nulla. Una ragazza italiana che si trova a Goteborg, una delle città più importanti della Svezia, ha deciso di mettersi in quarantena come molti suoi connazionali, ma gli svedesi li hanno derisi con frasi quasi razziste: “noi non siamo come voi, non ci accadrà nulla”. La Svezia ha optato per continuare la vita di prima, con gli uffici aperti, e i mezzi pubblici fra bus, tram e metro che all’ora di punta sono stracolmi, bombe infettive che viaggiano da una zona all’altra della nazione con tutto ciò che ne deriva. Un caso, quello svedese, che sta destando decisamente scalpore all’interno della comunità internazionale, e a riguardo il Financial Times ha scritto: “esperimento sanitario unico al mondo”.



CORONAVIRUS SVEZIA “NO MISURE CHE ABBATTONO FUNZIONI SOCIALI”

“Non si possono varare misure draconiane che hanno un impatto limitato sull’epidemia ma abbattono le funzioni sociali”, sono le parole di Johan Carlson, direttore della sanità pubblica, a chi gli chiede lumi sulle scarse misure adottate dal suo governo. Resta il fatto che Carlson sia convinto dell’alto rischio che sta correndo la Svezia, sottolineando che il numero di morti “salirebbe in caso significativo in caso di un dilagare dell’epidemia e di sovraccarico delle strutture sanitarie”. Di conseguenza il rischio che la bomba epidemiologica esploda anche lì è una situazione presa in considerazione e per questo le forze armate sono in pre-allerta ed hanno già allestito degli ospedali da campo per gestire gli eventuali contagiati. Al momento i contagiati sono circa 2000 mentre le vittime solo 33, e l’epidemiologo di Stato Anders Tegnell ha parlato di “situazione ancora gestibile”. Ma c’è il rischio che l’epidemia esploda da un momento all’altro…

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