Giungono aggiornamenti circa le condizioni di salute del paziente 1 del Piemonte, risultato nuovamente positivo al Coronavirus dopo che alcuni tamponi eseguiti nei giorni scorsi avevano dato esito negativo. Come confermato sulle colonne del quotidiano “La Repubblica” dal dottor Giovanni Di Perri, virologo e responsabile del reparto di Malattie infettive presso l’ospedale “Amedeo di Savoia” di Torino, “il paziente è in realtà guarito, lo confermiamo”. Se di guarigione si può veramente parlare, allora perché il test ha evidenziato ancora un grado di positività, seppur basso? “In questi casi – ha asserito Di Perri – è abbastanza normale che ci sia una fase di oscillazione fra negatività e positività. Succede in tutte le infezioni”. Non siamo di fronte, dunque, a un caso di recidiva e questo è indubbiamente rassicurante, anche se, per un po’ di tempo, la vita del manager 40enne (questo l’identikit del paziente 1) dovrà ancora assoggettarsi alle norme previste per i contagiati: isolamento domiciliare e controlli ulteriori nelle prossime ore per avere la totale e – questa volta sì – definitiva certezza di aver sconfitto il nemico Covid-19.



CORONAVIRUS: TAMPONE ANCORA POSITIVO PER PAZIENTE 1 PIEMONTE. SEMBRAVA GUARITO, MA…

Tampone ancora positivo per il paziente 1 del Piemonte affetto da Coronavirus: una notizia non certo piacevole e ufficializzata dall’ospedale “Amedeo di Savoia” di Torino, che in data odierna, martedì 17 marzo 2020, ha eseguito sull’uomo (40 anni) l’ultimo esame, che ha rappresentato una doccia fredda davvero per tutti. Doccia fredda, sì, perché si intravedeva ormai davvero la fine del tunnel, visto e considerato che le condizioni generali del ragazzo erano decisamente migliorate e i test effettuati negli ultimi giorni avevano dato esito negativo. Ora, invece, per lui, ricomincia il calvario dell’isolamento, con nuovi tamponi ai quali sottoporsi in futuro. È dunque corretto parlare di recidiva nel suo caso? Secondo i medici dell'”Amedeo di Savoia” no: come riportato dal quotidiano “La Stampa”, semplicemente si tratta del “modo di reagire di molte infezioni virali, come il Covid-19”. Per il paziente 1 del Piemonte e per tutta la sua famiglia, pertanto, le tempistiche si dilatano ulteriormente e il ritorno alla vita di tutti i giorni si allontana, anche se, con le restrizioni adottate dal governo con il decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri dell’11 marzo scorso, sarebbe stata comunque una quarantena casalinga obbligata per lui, addolcita tuttavia dalla consapevolezza di aver sconfitto il Coronavirus. L’auspicio e la convinzione di tutti, sanitari compresi, è che sia però ormai solo questione di tempo.

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