Attraverso un comunicato ufficiale, il tennis mondiale ha chiuso le sue porte: almeno, questo riguarda per il momento gli eventi ATP, ovvero i tornei maschili che non si giocheranno fino alla settimana del 20 aprile inclusa. Una sospensione di sei settimane “dovuta all’aumento delle misure di salute e sicurezza derivate dall’irruzione globale del Covid-19” si legge sul sito ufficiale dell’Associazione, che specifica come la cancellazione degli eventi riguardi anche i tornei Challenger. Ieri avevamo parlato della petizione lanciata alla ITF – dall’Italia – per sospendere i suoi eventi, oggi il tennis mondiale ha chiuso le porte di Indian Wells (nei giorni scorsi) e Miami e ora ha annunciato che non si giocherà (almeno, perché nessuno sa quando terminerà l’emergenza) per il prossimo mese e mezzo. Dunque oltre al Sunshine Double saltano il torneo di Houston, quello di Marrakech, quello di Barcellona (un Atp 500 sempre molto importante) e quello di Budapest ma, soprattutto, il terzo Masters 1000 stagionale e cioè quello di Montecarlo. Ultimamente Fabio Fognini, che del Principato è campione in carica, aveva detto che qualora il torneo fosse stato cancellato lui si sarebbe ritirato; ha poi precisato come fosse uno scherzo ma di certo il fatto che non si giochi sulla terra rossa del Rolex Masters non lo lascerà troppo contento… (agg. di Claudio Franceschini)



CORONAVIRUS, DOPO INDIAN WELLS SOSPESO IL MIAMI OPEN

Anche il Miami Open 2020 è cancellato per l’emergenza Coronavirus. L’annuncio, del quale si attende l’ufficialità – per ora sono arrivate delle indiscrezioni a Sportsmail – era ovviamente nell’aria, soprattutto se pensiamo che nei giorni scorsi era stato deciso di sospendere il precedente torneo di Indian Wells. Il Sunshine Double non si giocherà: ieri l’OMS ha dichiarato la pandemia, in tutto il mondo si stanno verificando casi che riguardano anche e soprattutto il mondo dello sport. Abbiamo appena dato notizia della positività al virus di Daniele Rugani, mentre la NBA ha addirittura sospeso il campionato (che si avviava verso il finale della regular season); il problema dunque non riguarda solo l’Italia ma anche altri Paesi. Il tennis è un caso ancor più particolare: i tornei sono locali, ma vi partecipano giocatori da tutto il mondo. Un esempio: qualora Indian Wells si fosse disputato, Fabio Fognini difficilmente avrebbe potuto raggiungerlo a causa della chiusura del traffico aereo in Italia. A differenza di Matteo Berrettini e Jannik Sinner, che erano già da quelle parti. Invece, nel deserto della California non si giocherà e così nemmiamimeno a Miami: i primi due Masters 1000 della stagione, che sono anche i più importanti, quest’anno non ci saranno.



CORONAVIRUS, TENNIS: CANCELLATA ANCHE LA FED CUP

Il Miami Open 2020 è cancellato per l’emergenza Coronavirus: il fatto che a Indian Wells e in Florida non si giochi non ferma comunque il sistema delle classifiche Atp e Wta, che come sappiamo sono stilate in base ai risultati delle 52 settimane in relazione all’anno precedente (in pratica, si fa la differenza tra quanto fatto nella stagione in corso rispetto a quella precedente). Nelle prime posizioni cambia poco: Novak Djokovic si era fermato al terzo turno di Indian Wells e dunque perderà pochi punti, andrà peggio a Rafa Nadal (semifinale) ma soprattutto a Dominic Thiem che aveva vinto il titolo in California. Discorso diverso per Roger Federer, che non avrebbe comunque giocato fino a Wimbledon; a questo punto però bisogna davvero chiedersi se i Championships verranno regolarmente disputati, perché nel frattempo stanno saltando altri tornei e per esempio sono stati cancellati anche i playoff e le finali di Fed Cup. A differenza della Coppa Davis, il torneo per nazionali femminili si sarebbe concluso a metà aprile a Budapest; tuttavia è già ufficiale che non si giocherà, l’evento è stato posticipato e rinviato a data da destinarsi. Siamo in una situazione nella quale si cerca di limitare il più possibile ogni tipo di contatto: il mondo dello sport, per antonomasia occasione di aggregazione e grandi folle, non fa eccezione e ora dovrà cercare di dare il buon esempio.

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