Quando si riprenderà a giocare a tennis? Ovviamente nessuno può saperlo, e questo è un tema comune a tutti gli sport come stiamo vedendo e riportando in questi giorni. La situazione per adesso è congelata: Atp, Wta e Itf hanno sospeso tutti i tornei fino all’inizio di giugno, mentre il Roland Garros è stato posticipato alla fine di settembre. Per ora dunque l’intera stagione sulla terra rossa è stata cancellata; in queste ore Andrea Gaudenzi, presidente Atp, ha affermato di essere in stretto contatto con tutti gli organizzatori dei tornei sull’erba che, ha detto, “restano in calendario come inizialmente previsto”. Anche l’ex tennista azzurro tuttavia ha dovuto accettare quale sia la situazione Coronavirus, ovvero una costante evoluzione che va affrontata giorno per giorno. “Faremo il punto della situazione a fine aprile”.



Dunque, il destino di Wimbledon sarà eventualmente deciso al termine del prossimo mese: la grande speranza è che si possa giocare, ma siamo davvero al limite considerando che, appunto, non ci saranno tornei fino a giugno. Nei tornei sull’erba sono compresi anche il Queen’s, che da sempre è l’anticamera dei Championships, ma anche Halle – terra di conquista di Roger Federer – e Stoccarda, che rimane il terzo e ultimo titolo vinto dal nostro Matteo Berrettini. L’obiettivo del tennis mondiale è dunque quello di ripartire sul verde, ma è chiaro che in questo momento sia davvero impossibile stabilire se e come si riuscirà a riprendere la normale attività, anche perché con la chiusura dei centri gli atleti sono in difficoltà negli allenamenti.



CORONAVIRUS TENNIS: DECISIONE A FINE APRILE

La stagione del tennis su erba potrebbe essere salva, ma andrà valutato: per ora sappiamo che non si giocherà a Montecarlo, Madrid e Roma, vale a dire i tre Masters 1000 su terra rossa che non sono stati ripiazzati nel calendario. Lo ha fatto il Roland Garros, ma apparentemente senza consultare nessuno; questo ovviamente ha portato a polemiche da parte degli altri organizzatori, come abbiamo visto gli Us Open si sono fatti immediatamente sentire e la Laver Cup potrebbe essere a rischio, eventualmente spostata più avanti ma con la possibilità a quel punto di collimare con Flushing Meadows, gli ultimi Masters 1000 della stagione e magari anche le finali di Coppa Davis. Una situazione che dunque è in evoluzione, come ha giustamente detto Gaudenzi: vedremo allora quello che succederà, anche se dovremo aspettare.

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