Si lavora nel mondo tennis per la ripresa delle competizioni dopo lo stop imposto per l’esplodere della pandemia da coronavirus, e uno dei tornei più attesi rimane certo il Roland Garros, per cui pure vi è grande ottimismo che possa presto venir recuperato, già per questo autunno. O almeno è questa l’opinione del presidente della federtennis francese Bernanrd Guidicelli, che intervistato per l’account Twitter della federazione, si è detto assai ottimista che il torneo sulla terra rossa di Parigi possa presto ritornare. “Mi sento di dire che abbiamo evitato il peggio: la sospensione, la cancellazione secca, dice il presidente della FFT. Abbiamo un rinvio di alcuni mesi, tutto qui: è un gran sospiro di sollievo! Ci faremo trovare all’appuntamento con tutti gli appassionati di tennis e questa è la cosa più importante. Penso che abbiamo salvato il più grande torneo del mondo su terra battuta e penso che sia il fatto principale” le parole del numero 1 del tennis transalpino sulla riprogrammazione del Roland Garros, che in via non ufficiale, per ora dovrebbe disputarsi dal 20 settembre al 4 ottobre prossimo, anche se molto probabilmente l’evento verrà fatto slittare ancora di una settimana.
GUIDICELLI APRE A UN ROLAND GARROS CON PUBBLICO
Ma oltre alla conferma che è ferma la volontà di riprogrammare il Roland Garros 2020 dopo l’inevitabile stop alla stagione e rinvio degli eventi per l’esplodere dell’emergenza sanitaria, ecco che nella breve intervista pure Guidicelli si concede un’uscita che desta un certo scalpore. Il Roland Garros 2002 infatti potrebbe pure non disputarsi a porte chiuse, ma con un numero molto limitato di spettatori pronti ad animare lo State parigino di terra rossa: “Ci indirizzeremo verso una forma di organizzazione a scartamento ridotto, cioè con poco pubblico, ma sicuramente non a porte chiuse”. Una notizia di grandissimo spessore per il mondo dello sport, che pur impaziente di ripartire dopo lo stop, pure non pare poter ancora ambire a eventi con presenza di pubblico, viste le norme stringenti tutt’ora valide per il distanziamento sociale, imposte in praticamente tutti i paesi colpiti dalla pandemia. Rimane chiaramente ancora da vedere come tutto questo potrà occorrere, anche se i numeri positivi che si leggono anche in Francia legati all’emergenza coronavirus, possono dar credito a questo slancio di ottimismo di Guidicelli.