Gli Internazionali d’Italia 2020 si giocheranno? Come ben sappiamo la stagione di tennis è stata stravolta dal Coronavirus, su queste pagine abbiamo dato ampio risalto alle cancellazioni dei più importanti tornei che si sarebbero dovuti disputare entro luglio. Tra questi ovviamente Wimbledon, che ha già gettato la spugna e dato appuntamento al prossimo anno; non così altri eventi, tra questi appunto quello di Roma che si sarebbe dovuto tenere a maggio, ovvero nel pieno della stagione su terra rossa e come una delle anticamere del Roland Garros, spostato ufficialmente a fine settembre. Il Masters 1000 del Foro Italico (per le donne si tratta invece di un Premier V) potrebbe comunque tenersi entro la fine del 2020: questo almeno è il piano della nostra Federazione, il cui presidente Angelo Binaghi è intervenuto parlando al Corriere della Sera, di fatto corroborando le sue dichiarazioni della scorsa settimana.



Binaghi ha detto fermamente che l’idea è quella di giocare gli Internazionali d’Italia: la prima ipotesi è di confermare la location di Roma – per ovvi motivi – e di farlo tra settembre e ottobre. In questo primo caso, il più agognato, ci sarebbe l’inconveniente del Roland Garros ma eventualmente le due organizzazioni potrebbero provare a mettersi d’accordo (al netto di altri tornei che slitterebbero o di quelli regolarmente in calendario, ma su questo per il momento sorvoliamo). La voglia della Federtennis di confermare il Foro Italico è tale che Binaghi si è detto disposto ad accettare un torneo a porte chiuse; ad ogni modo, le altre due opzioni schierate sono quelle di Cagliari, a novembre e presumibilmente sempre su terra rossa, ma anche Milano a dicembre, e in questo caso ci sarebbe superficie dura e campi indoor. “Per un anno o due il tennis non sarà più lo stesso: i giocatori raccoglieranno personalmente le palle e gli asciugamani” ha detto Binaghi.



CORONAVIRUS TENNIS: LE ALTRE SEDI DEGLI INTERNAZIONALI D’ITALIA

A Milano tornerebbe il grande tennis: qui si sono già disputate le prime edizioni della Atp NextGen (vinta dal nostro Jannik Sinner lo scorso autunno) ma tra il 1973 e il 2005 il capoluogo lombardo ha ospitato il Muratti Time, che nel 2001 ha visto un diciottenne Roger Federer mettere le mani sul primo titolo Atp della carriera. Non sarebbe nemmeno la prima migrazione degli Internazionali d’Italia: nel 1961 (vittoria di Nicola Pietrangeli) si giocò a Torino per festeggiare il centenario dell’Unità del Paese, mentre a livello femminile non era inusuale che la città cambiasse di anno in anno prima che Roma diventasse la sede ufficiale, ospitando uomini e donne nella stessa settimana (nel 1984 Manuela Maleeva battè a sorpresa Chris Evert ed eravamo a Perugia, l’anno seguente il trionfo di Raffaella Reggi avvenne a Taranto). Sia come sia, vedremo se la morsa del Coronavirus si allenterà a sufficienza da permettere di piazzare gli Internazionali d’Italia da qualche parte nel calendario del tennis 2020, in caso contrario dovremo aspettare il prossimo anno.

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