Il Coronavirus ha fermato il tennis e il mondo dello sport: tutte le manifestazioni principali sono ferme, per la seconda domenica consecutiva non potremo assistere a partite, eventi e manifestazioni. Come vivono gli atleti e gli sportivi in isolamento? Tema interessante, lo abbiamo visto anche nel raccontare ad esempio come Antonio Conte abbia preteso che ogni calciatore dell’Inter abbia un’attrezzatura in casa e possa fare qualche esercizio; per quanto riguarda il mondo del tennis, avevamo raccontato di una petizione che dall’Italia era partita verso la ITF (Federazione Internazionale) per bloccare i tanti tornei che ancora si giocavano nel mondo ma a quale i nostri giocatori, già isolati, non potevano onorare. Detto fatto: il tennis si è fermato fino all’inizio di giugno e c’è al momento tanta incertezza circa il momento in cui si potrà riprendere. Nel frattempo IlSussidiario.net ha contattato in esclusiva Maria Vittoria Viviani, tennista lodigiana che attualmente vive e si allena a Marina di Carrara: nella località toscana anche lei è costretta in casa come tanti altri, e allora abbiamo provato a capire come stia trascorrendo questo periodo.



Maria Vittoria, come vanno le cose a Marina di Carrara? Qui la situazione è più tranquilla che in Lombardia; ci sono meno casi ed è anche per questo che abbiamo scelto di rimanere qui. Dopo di che, ormai in Italia lo scenario è sempre quello…

Tu riesci ad allenarti in qualche modo? Tutti i centri e i campi sono chiusi, per cui no; ci si arrangia come può, io vado a correre ma non sempre, perché capita che qualcuno ti guardi male anche se sei da solo e isolato; in casa faccio qualche esercizio, per esempio uso le casse d’acqua come pesi…



Già, c’è anche il tema della fobia… Sì, è un paradosso: io di certo non sono una di quelle persone che hanno iniziato a correre in emergenza Coronavirus! Sono una sportiva, un’atleta e quindi la corsa fa parte del mio allenamento. Anche quello però è diventato non scontato.

Da quanto tempo adesso non giochi a tennis? L’ultimo torneo che ho giocato è stato il BNL di Firenze, a fine febbraio: è quasi passato un mese dall’ultima volta che sono riuscita a fare una partita.

Qualche giorno fa ci eravamo sentiti per la questione dei tornei ITF ancora in corso: adesso invece hanno fermato tutto… Sì, devo dire che sono stati molto veloci. Credo che due giorni dopo la nostra chiacchierata sia arrivato il comunicato che imponeva lo stop a tutti i tornei. Anche quelli in corso: in Sudafrica hanno interrotto per pioggia, e poi non si è più ripartiti.



Pensi che davvero si potrà tornare a giocare a giugno? Non lo so, è difficile da ipotizzare. Credo che il tennis a porte chiuse si possa giocare, giocatori e arbitri possono benissimo non avere contatti durante la partita… il problema rimane il pubblico nei grandi tornei, è quella la discriminante. Poi, qualcuno dice che con il caldo il virus se ne andrà o verrà fortemente limitato, ma qui ovviamente non saprei…
Cosa pensi della polemica tra il Roland Garros (che ha spostato lo Slam a fine settembre, NdR) e le altre organizzazioni? Secondo me gli Us Open si potrebbero comunque giocare nella data stabilita; il problema è la Laver Cup, che infatti ha già comunicato che l’evento è sold out e si farà regolarmente. Anche quello sarà un problema da affrontare.

(Claudio Franceschini)