Antonello Ieffi è il protagonista in negativo di oggi. L’imprenditore romano 42enne è stato infatti arrestato nelle scorse ore, coinvolto in un’inchiesta delle Fiamme gialle su un appalto Consip per milioni di mascherine. Stando a quanto riferisce Il Fatto Quotidiano, il classe 1978 originario di Cassino, provincia di Frosinone, è stato in passato al centro delle cronache rose a seguito di un flirt fra il 2011 e il 2012 con Manuela Arcuri. Considerato a Roma il re del fotovoltaico, l’imprenditore fu vittima, anni fa, di un’estorsione da oltre un milione di euro da parte di 9 pregiudicati, fra cui, scrive Il Fatto Quotidiano, Tamara Pisnoli, ex moglie di Daniele De Rossi. Un’estorsione che si era poi trasformata in un sequestro di persona, con annesso un violento pestaggio. A quanto pare, sembra che Ieffi si fosse fatto prestare dalla Pisnoli (riferisce sempre Il Fatto Quotidiano), 85mila euro, ma questi, assieme ad altre 8 persone, gliene avrebbe chiesti indietro molti di più. Il processo su questa vicenda è comunque ancora in corso, e secondo la tesi degli avvocati, Ieffi avrebbe chiesto dei soldi agli usurai capitolini per avviare le proprie attivit, andandosela in qualche modo a cercare. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CORONAVIRUS, TURBATIVA SU GARA CONSIP PER MASCHERINE: ARRESTATO L’IMPRENDITORE ANTONELLO IEFFI
Un imprenditore di 42 anni è stato arrestato dalle forze dell’ordine con le accuse di turbativa d’asta e inadempimento di contratti di pubbliche forniture. Come riferito da numerosi organi di informazione online in queste ultime ore, si tratta di Antonello Ieffi“una scatola vuota”, era riuscito ad aggiudicarsi un bando della Consip per la fornitura di ben 24 milioni di mascherine, arrivando quasi ad intascare 15.8 milioni di euro. “Una puntata d’azzardo giocata sulla salute pubblica e su quella individuale di chi attendeva, e attende, le mascherine, che bene rende la capacità a delinquere del soggetto”, sono le dure parole utilizzate dal giudice per le indagini preliminari Valerio Savio, nel descrive la vicenda. Fortunatamente la Guardia di Finanza ha arrestato l’imprenditore di cui sopra su ordine del tribunale di Roma dopo un’indagine lampo. A far scattare l’allarme, il fatto che le mascherine incriminate non sarebbero mai arrivate negli ospedali.
CORONAVIRUS, TURBATIVA SU GARA CONSIP PER MASCHERINE: FALSIFICATI DOCUMENTI PER PARTECIPARE ALL’ASTA
Ieffi era riuscito ad aggiudicarsi il bando attraverso la Biocrea, una società agricola che si impegnava a consegnare 3 milioni di mascherine entro 3 giorni dall’ordine. Fin dai primi momenti subito dopo il bando, lo stesso imprenditore “lamentava l’esistenza di problematiche organizzative relative al volo di trasferimento della merce”, che in base a quanto comunicato, si trovava al momento bloccata in Cina. A quel punto i finanziari sono volati presso l’aeroporto cinese di Guangzhou Baiyun per un’ispezione, scoprendo come il carico di mascherine fosse in realtà inesistente. Attraverso intercettazioni telefoniche, oltre a scoprire alcuni precedenti, si è appurato che Leffi “abbia cercato di dissimulare la riconducibilità a sé della Biocrea – pur rimanendone l’esclusivo dominus – nominando come amministratore, in concomitanza con la pubblicazione del bando, un mero prestanome”, e abbia inoltre omesso volontariamente, attraverso la falsificazione di alcuni documenti, un debito con l’erario di 150mila euro, aspetto quest’ultimo che non gli avrebbe permesso di poter partecipare all’asta.