Si inseguono voci e indiscrezioni su quello che sarà il futuro del calcio in Europa: tema bollente infatti anche a livello continentale è chiaramente quello del ritorno in campo e la conclusione delle coppe internazionali, su cui però vi è ancora ben poco di certo. Come abbiamo riferito ieri, parlando dell’accordo raggiunto tra UEFA ed ECA, prioritario al momento rimane la conclusione dei campionati nazionali e successivamente delle coppe: pure però vi sono fin troppi dubbi su tempistiche e modalità per realizzare tale scenario. Oltre alle incertezze legate agli imprevedibili sviluppi della pandemia da coronavirus sul continente, pure si assommano i dubbi sulla ripresa dei campionati nazionali (su cui ovviamente la UEFA non ha potere diretto) oltre che la stessa fattibilità di incontri internazionali, visto che parecchi stati ovviamente hanno deciso per la sospensione del libero passaggio.
Di fronte a tali interrogativi la UEFA è chiamata a dare risposta e presto potrebbero arrivare importanti indicazioni: dopo tutto come ci ricorda oggi la Gazzetta dello sport domani è attesa una nuova riunione della commissione sportiva degli stakeholders e già il 23 aprile la UEFA ha fissato un Esecutivo, dopo la riunione (del 22 aprile) con i 55 segretari federali.
CORONAVIRUS UEFA: GLI SCENARI POSSIBILI PER LA CONCLUSIONE DELLA CHAMPIONS LEAGUE
In attesa perché che tali riunioni abbiano luogo e che ovviamente arrivano segnali sempre più incoraggianti sulla regressione dell’emergenza sanitaria per la pandemia da coronavirus, ecco che possiamo raccogliere le tante voci circolanti e spiegare i 4 possibili scenari che si stanno facendo avanti per la conclusione delle coppe europee, Champions League in primis. Ecco dunque che, per fissare un programma di rientro in campo anche per le coppe europee (pur consci di non poter dare date certe), la Uefa dovrà innanzitutto decidere se procedere ancora in parallelo coi campionati nazionali, oppure, come si vocifera negli ultimi giorni, se dare priorità alla chiusura dei campionati e riservare le cose per dopo agosto. Risolto il dubbio ecco che comunque per la chiusura della Champions League si prospettano almeno 4 scenari. Il primo prevede il rispetto della formula classica nella sua versione “integrale” ovvero con al disputa di tutte le 17 partite rimanenti. Il secondo scenario invece prevede una riduzione delle sfide a 11 a gara secca.
CORONAVIRUS UEFA: IPOTESI FINAL FOUR E FINAL EIGHT
Ma non solo: visti i tempi che si stanno facendo sempre più stretti (sarà infatti fondamentale chiudere il tutto entro settembre per non compromettere la stagione successiva), ecco che stanno acquisendo maggiore quota stando alle ultime indiscrezioni, gli ultimi due scenari, che prevedono una Final Four o una Final Eight per chiudere la Champions League, a gara secca e in un’unica sede. Ovviamente la linea guida della UEFA in tale senso, oltre che cercare una migliore “conformità” con le decisioni delle singole federazioni nazionali, con la preoccupazione di garantire la sicurezza di atleti, rimane quello della fattibilità: minore sarà lo spazio concesso dal calendario, più breve sarà la formula applicabile. Aggiungiamo che maggiore attenzione negli prossimi incontri verrà ovviamente data anche alla prossima stagione della Champions League che non può venire compromessa da questi ritardi. Inoltre ci sarà da discutere del caso Belgio, che di fatto ha già chiuso il proprio campionato: la UEFA non può certo obbligare le singole federazioni a completare il campionato, ma può negare loro (e Ceferin lo ha già minacciato) l’accesso alla competizione 2020-2021.