Anche la Uefa sta cedendo al Coronavirus, almeno questa sembra essere la situazione attuale. Le ultime indiscrezioni riportano il fatto che nelle stanze di Nyon la federcalcio europea stia seriamente prendendo in considerazione l’ipotesi di spostare la deadline per la chiusura dei campionati nazionali: meglio, il presidente Aleksander Ceferin sarebbe sempre più convinto di interrompere le manifestazioni fino a settembre, intese come tornei e coppe “interne”. Resta da capire cosa succederà per Champions ed Europa League, ma potrebbe essere che il calendario per le due competizioni internazionali resti fissato secondo le ultime disposizioni (dunque giocando ad agosto); solo ieri la Uefa aveva emesso un comunicato nel quale si chiedeva alle varie federazioni di comunicare il piano per la ripresa delle competizioni nazionali entro il 25 maggio, stabilendone anche il formato.



Non solo, Ceferin per la prima volta aveva anche aperto alla possibilità che un torneo locale potesse non concludersi: ricorderete che alla decisione del Belgio di proclamare il Bruges campione, terminando in anticipo la Jupiler League, la federazione europea aveva immediatamente risposto con la “minaccia” dell’esclusione dalle coppe. Un diktat: tornate a giocare o verrete sanzionati. Peccato che nel frattempo la situazione sia cambiata, e alcuni Paesi abbiano iniziato a capire che riprendere le partite a giugno-luglio, e portare a termine un campionato in tempi ristretti chiedendo poi ad alcune rappresentanti di giocare ancora ogni tre giorni per le coppe europee, sia abbastanza complicato. Così, prima l’Olanda e poi la Francia (nessuna delle due attualmente ha assegnato il titolo) hanno scelto in autonomia di dichiarare conclusi i loro campionati.



CORONAVIRUS UEFA: SI CHIUDE A SETTEMBRE?

Questo anche perché ci sono delle indicazioni governative da rispettare: se il premier francese chiude lo sport fino a settembre, la FFF deve per forza allinearsi. Così, ieri Ceferin aveva ufficializzato la possibilità – sempre entro il 25 maggio – di fornire una spiegazione a giustificazione della chiusura anticipata di un campionato nazionale, insieme alla selezione dei club partecipanti alle prossime competizioni Uefa “sulla base del merito sportivo” nei tornei interni. Che è il perché l’Utrecht ha dichiarato ricorso alla KNVB (federazione olandese) non potendo provare a sorpassare il Willem II e prendersi la posizione utile a giocare l’Europa League 2020-2021; oggi però sappiamo di più, o meglio le voci di corridoio ci dicono che il presidente della Uefa sia sempre più intenzionato ad alzare bandiera bianca e accettare che si fermi tutto fino a settembre, segnando una linea guida ufficiale per tutte le federazioni affiliate.



Il che vorrebbe dire che, in ogni caso, i campionati resterebbero aperti: a partire da settembre si dovrebbero portare a termine insieme alle coppe nazionali, per poi passare a giocare la prossima stagione nell’anno solare. Un piano che Adriano Galliani aveva già prospettato, e che è tornato a sponsorizzare in un’intervista al Corriere della Sera nella quale ha anche “sgravato” di responsabilità i vertici del calcio italiano, sostenendo che finchè la Uefa impone di portare a termine le competizioni la FIGC e la Lega hanno le mani legate. Adesso invece, sulla scia di quanto accaduto in altri Paesi e dopo le dichiarazioni del capo del comitato medico FIFA, la Uefa si potrebbe allineare e, qualora dalla federcalcio europea dovesse arrivare una presa di posizione forte, anche la nostra Serie A potrebbe dichiarare lo stop. Resta poi da capire, qualora si aprisse al proseguimento della stagione a settembre, cosa deciderebbero di fare in Olanda e Francia, ma questo sarà un tema che eventualmente si affronterà in seguito.