Vista la grande incertezza che aleggia in tutta Europa per la ripresa dei campionati nazionali, dopo lo stop imposto tra fine febbraio e inizio di marzo per l’esplodere dell’emergenza coronavirus, ecco che anche la UEFA, pur mantenendo una posizione netta in favore del rientro in campo, pure sta valutando un piano B, se non sarà possibile tornare a giocare entro l’estate. Ecco dunque che in questi giorni, l’azienda Hypercube, partner della UEFA starebbe lavorando su un nuovo calendario calcistico, che preveda un ritorno in campo per la stagione 2019-2020 solo in autunno, e che avrebbe termine solo nell’agosto del 2023, dove dunque ci si riallineerebbe al calendario solare, e pure al prossimo appuntamento dell’autunno del 2022 con i Mondiali in Qatar. L’ipotesi è davvero interessante e non solo perchè risolverebbe a stretto giro il problema della ripresa delle competizioni nazionali in estate: con la scelta di giocare i Mondiali a dicembre sarà infatti necessario trovare in calendario gli spazi giusti e questa è l’occasione giusta per rivoluzionare il sistema. Almeno fino al 2023.



IL PIANO B DELLA UEFA FINO AL 2023

Il Piano B della UEFA è più semplice di quanto sembri: con l’eventuale chiusura della stagione corrente in autunno, ecco che i campionati e le coppe 2020-21 potrebbero avere inizio a fine dicembre per terminare a inizio novembre 2021, quando vi sarà una giusta sosta per disputare gli Europei. Da quindi dunque la stagione 2021-22 avrebbe inizio a metà dicembre e si chiuderebbe il 1 novembre 2022, e dunque venti giorni prima la rassegna iridata in Qatar (che terminerà il 18 dicembre). Di fila dunque la stagione 2023 avrebbe inizio a gennaio e si chiuderebbe a metà luglio: un mesetto di stop e poi di nuovo in campo per la metà di agosto, quando il campionato ritornerà dunque a seguire i tempi della classica stagione sportiva. Come possiamo leggere sul The Sun quest’oggi, per Nieuwenhuis, direttore di Hypercube questa è la “soluzione migliore” per il calcio del prossimo futuro: “Il nostro piano è finanziariamente fattibile e questo piano pluriennale eviterà molti fallimenti. Abbiamo calcolato tutto. Richiede un finanziamento di circa 7 miliardi di sterline in tutta Europa, il che può sembrare tanto fino a quando non si considera che il fatturato di un top club europeo è di circa 30 miliardi di sterline all’anno”. Di certo il progetto è ambizioso e per realizzarlo servirà però la collaborazione di tutte le 55 federazioni europee e non solo: la strada si annuncia in salita.

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