Lo Uk, il Regno Unito, è la seconda nazione al mondo per numero di morti e la terza per infetti da coronavirus. Stando agli ultimi dati pubblicati dalla mappa dell’università americana John Hopkins, le vittime oltre Manica sono salite a ieri a quota 33.264, mentre gli infetti sono in totale 230.985 da quando è scoppiata la pandemia, meno solamente di Stati Uniti e Russia. Nonostante i numeri siano drammatici, i dati risultano essere in calo rispetto a qualche giorno fa, e di conseguenza in Gran Bretagna è iniziato un lento ritorno alla normalità. Tolte ad esempio le limitazioni all’esercizio fisico individuale, ma si potrà anche prendere il sole in un parco assieme ad un amico, andare in bici, fare sport in gruppo ma solo con membri della propria famiglia, e utilizzare la macchina per spostarsi non soltanto per esigenze prioritarie. Restano comunque in vigore le regole del distanziamento sociale, di mascherine, guanti e igiene personale, così come nel resto del mondo.
CORONAVIRUS UK, CRISI ECONOMIA: -2% NEL PRIMO TRIMESTRE
Anche nel Regno Unito, intanto, si fanno i conti con la crisi economica, con una contrazione dell’economia del 2% nel primo trimestre dell’anno (contrazione maggiore dal 2008 ad oggi), dati che dovrebbero aggravarsi ulteriormente nel secondo (periodo aprile-giugno), tenendo conto che il lockdown è iniziato all’ultima settimana di marzo. Le attività lavorative stanno comunque riprendendo il via, come ad esempio gli agenti immobiliari e i traslocatori, gli ultimi lavoratori che sono tornati a compiere le loro mansioni quotidiane dalle parti di Londra e non solo. Autorizzati anche i lavori del settore edile e manifatturiero, nonché tutti coloro che non possono lavorare in smartworking. Restano comunque i contrasti all’interno dello stesso Regno Unito, con i governi locali di Scozia, Galles e Irlanda del Nord, che hanno raccomandato alla propria popolazione di stare a casa, e non solamente di stare “in allerta”, come comunicato domenica sera dal premio Boris Johnson.