Il sorpasso alla Francia, per nulla auspicato, si è verificato nella giornata di ieri, giovedì 30 aprile 2020, in termini di contagi e di decessi: la pandemia di Coronavirus in UK, acronimo anglosassone che indica il Regno Unito, ha fatto registrare fino a questo momento 171.253 casi di positività al Covid-19 e 26.771 vittime. Il premier Boris Johnson, nei giorni scorsi, ha sottolineato l’importanza di seguire la linea della prudenza per allentare le misure contenitive e avviare l’uscita dal lockdown, ma ora parrebbe che l’esecutivo britannico stia iniziando a prendere in seria considerazione l’ipotesi di accelerare le tempistiche, compatibilmente con gli sviluppi del quadro emergenziale. David Nabarro, direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ha detto che sarebbe “perfettamente ragionevole” che il Regno Unito iniziasse a diminuire le restrizioni prima che un sistema completo di tracciamento dei contagi sia operativo, ovviamente nel rispetto delle misure di sicurezza previste dal distanziamento sociale.



CORONAVIRUS UK: I CLIENTI DI RYANAIR ATTENDERANNO MESI PER I RIMBORSI

L’amministratore delegato di Ryanair, Michael O’ Leary, ha dichiarato ai microfoni del programma “Today” di BBC Radio 4 che potrebbero volerci “molti mesi” prima che i clienti possano ottenere un rimborso in contanti per i voli cancellati. “Normalmente, in un mese, elaboreremo circa 10mila rimborsi. Attualmente, ci troviamo di fronte a un arretrato di 25 milioni di rimborsi per le cancellazioni di marzo, aprile e maggio, che non sono imputabili alla nostra compagnia aerea, ma sono figlie delle decisioni governative”. O’ Leary ha poi precisato che non vuole, con questo, attribuire la colpa di questo stop tanto forzato quanto dannoso ai vertici di Governo, ma con il personale ridotto al 25% rispetto ai livelli normali a causa dell’impossibilità di recarsi a lavorare in ufficio i rimborsi tarderanno inevitabilmente ad arrivare. “Al momento stiamo lavorando su quelli del mese di marzo e ci vorranno sicuramente 60 o 90 giorni per completarli, poi passeremo ai rimborsi di aprile e, in ultimo, a quelli di maggio”.

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