Sono più di 36mila i morti in UK dall’inizio dell’epidemia di coronavirus ma il Paese programma la ripartenza. Come anticipato dal Daily Mail Online, il primo ministro annuncerà domenica un provvedimento che entrerà in vigore dall’inizio di giugno e stabilisce che tutti i viaggiatori in arrivo in Gran Bretagna siano messi in quarantena per due settimane per prevenire un secondo picco di infezioni. I viaggiatori dovranno compilare un modulo digitale e fornire un indirizzo nel quale trascorreranno il periodo di autoisolamento. Il governo non ha ancora categorizzato chi sarà classificato come “lavoratori chiave” e quindi sarà esonerato dall’obbligo. Chi dovesse violare le restrizioni dovrà pagare una multa di 1000 euro o l’arresto. La decisione ha comunque sortito delle polemiche sull’Isola: con 15.000 viaggiatori che ogni giorno in aprile sono arrivati negli aeroporti del Regno Unito senza alcun controllo, anche da hotspot di virus come la Cina e gli Stati Uniti, sono in tanti a chiedersi perché non siano stati assunti prima provvedimenti di questo tipo.
CORONAVIRUS UK: OLTRE 36MILA MORTI: QUARANTENA OBBLIGATORIA PER CHI ENTRA NEL REGNO UNITO
In precedenza il governo si era opposto a una quarantena di 14 giorni per i viaggiatori di ritorno, come quella introdotta dagli Stati Uniti, perché voleva mantenere aperte le frontiere ai britannici che potevano tornare a casa. Il capo consulente scientifico del governo, Patrick Vallance, ha poi ammesso che il Regno Unito ha importato persone con il coronavirus “da ogni dove”. I deceduti nelle ultime 24 ore sono 626: tra questi un bambino di sei settimane che si pensava fosse la vittima più giovane del Regno Unito. Un portavoce del Ministero degli Interni ha detto oggi: “Non facciamo commenti sulle fughe di notizie. L’obiettivo rimane quello di restare a casa per proteggere il servizio sanitario nazionale e salvare vite umane”. Il Segretario ai Trasporti, Grant Schapps, ha dichiarato che il personale dovrebbe andare al lavoro in bicicletta per evitare di creare assembramenti sui mezzi pubblici, dove il virus potrebbe essere trasmesso più facilmente. Alle aziende verrà anche detto di richiedere ai propri dipendenti di indossare coperture per il viso per rallentare il tasso di trasmissione del virus.