Coronavirus UK: i sindacati minacciano uno sciopero di massa e dicono ai lavoratori di non presentarsi al lavoro se le esigenze di salute e sicurezza non saranno soddisfatte quando il lockdown sarà allentato. E’ una bella gatta da pelare quella che si presenta oggi al governo Johnson, con l’opposizione laburista rappresentata dal nuovo leader Keir Starmer che non perde occasione per cavalcare l’onda del malcontento e le carenze dei conservatori lamentando che i presidi di sicurezza “non sono un oggetto di lusso”. Come riportato dal Daily Mail Online, un numero sempre maggiore di persone è destinato ad essere incoraggiato a tornare al lavoro, con linee guida su come ridurre al minimo i rischi. Altre precauzioni dovranno essere prese se non sarà possibile mantenere le regole di due metri di distanza sociale, mentre alle imprese verrà detto di chiudere le mense, di scaglionare i turni di lavoro, di diradare le presenze negli uffici e di fermare le persone che condividono le attrezzature. Ma i sindacati e i laburisti chiedono protezioni molto più severe, suggerendo che altrimenti la gente potrebbe semplicemente rifiutarsi di presentarsi al lavoro.
CORONAVIRUS UK: UE SMENTISCE JOHNSON, “CONTAGIO NON SCENDE”
Ma a che punto è l’epidemia nel Regno Unito? Al momento sembrerebbe ancora lontana dalla sua fine. La Gran Bretagna è infatti uno dei cinque paesi europei che non vede una tendenza al ribasso nei casi di coronavirus, avverte l’UE. L’intervento delle istituzioni continentali arriva dopo che Boris Johnson ha detto che il contagio nel Regno Unito era “in discesa”. Il capo dell’agenzia europea per le malattie ha negato questa narrazione sottolineando che l’UK non ha visto “nessun cambiamento sostanziale” recentemente. Gli altri quattro Paesi in cui il coronavirus si sta ancora diffondendo senza accennare a scendere sono la Polonia, la Bulgaria, la Romania e la Svezia come altri paesi che sono dietro. Nel Regno Unito nella giornata di ieri sono stati registrati 3985 nuovi casi ufficiali. L’aumento medio del Regno Unito negli ultimi sette giorni è stato del 2,8%, contro lo 0,7% in Germania, lo 0,9% in Italia e lo 0,6% in Spagna.