Il Regno Unito sta scontando il prezzo più salato d’Europa al coronavirus: con il numero di morti che in Uk ha superato le 40.000 unità, secondo le nuove analisi delle ultime cifre ufficiali, questo dato è di gran lunga il peggiore del Vecchio Continente. Come riportato da Metro, nuove cifre scioccanti dell’Ufficio Nazionale di Statistica (ONS) hanno anche rivelato che quasi il 40% dei decessi è avvenuto in case di cura. In Inghilterra e Galles ci sono stati 8.312 decessi nelle case di cura legati al coronavirus fino al 1° maggio, ha detto l’ONS. Gli ultimi dati del National Records of Scotland mostrano invece che fino al 3 maggio sono stati registrati in Scozia 2.795 decessi da Covid-19. Meno colpita l’Irlanda del Nord, che fino al 6 maggio ha registrato 516 vittime. Messe insieme, queste cifre portano il totale a 38.355 decessi registrati nel Regno Unito. Poiché altri 1.678 pazienti ospedalieri positivi al coronavirus in Inghilterra sono morti tra il 2 e il 10 maggio (dati pubblicati lunedì dall’NHS England) il numero complessivo di morti nel Regno Unito è di poco superiore a 40.000.
CORONAVIRUS UK: SUPERATI I 40MILA MORTI
I dati descrivono dunque una situazione drammatica per l’UK: la Gran Bretagna per numero di morti è seconda in tutto il mondo soltanto agli Stati Uniti. Questa volta l’Anglosfera non è foriera di buone notizie. Nonostante ciò, nella giornata di ieri il governo ha pubblicato il suo documento di 50 pagine che stabilisce una “tabella di marcia” per far uscire il Regno Unito dall’isolamento, con una guida su tutto: dalla riapertura delle scuole fino ai consigli sulle maschere facciali. Il messaggio “Stay at home”, letteralmente “resta a casa”, è stato sostituito dallo slogan: “Stay alert”. “Stai allerta, controlla il virus, salva vite umane” è ciò che chiede Downing Street ai britannici. Ma il suo inquilino, il primo ministro Boris Johnson, rifiuta l’idea che ciò abbia causato confusione: “Per coloro che pensano che il messaggio di “stay alert” non sia il messaggio giusto – penso che sia assolutamente il messaggio giusto per il nostro Paese in questo momento. Stare all’erta per la stragrande maggioranza delle persone significa comunque rimanere a casa il più possibile”.