Il Coronavirus negli USA continua a fare registrare numeri catastrofici: dopo avere oltrepassato nelle scorse ore quota 100mila vittime, il totale dei decessi dall’avvento della pandemia negli States si attesta ora a 102.107, con 1.745.803 casi positivi segnalati fino a questo momento. Stando ai dati comunicati dalla CNN, il virus ha infettato in modo sproporzionato le comunità di colore. I neri americani rappresentano il 13,4% della popolazione, secondo il Census Bureau degli Stati Uniti, ma le contee con una popolazione nera più elevata hanno annoverato più della metà di tutti i casi di Covid-19 e quasi il 60% dei decessi a partire da metà aprile. Il virus avrebbe così anche sfruttato le divisioni monetarie, come dimostrano le infezioni negli stabilimenti di confezionamento della carne, mentre si sarebbero salvati dal contagio molti colletti bianchi lavorano da casa. E tra i deceduti ci sono anche i vivi: si tratta degli oltre 30 milioni di americani i cui mezzi di sussistenza sono scomparsi nel più drammatico crollo della storia economica americana.
CORONAVIRUS USA, TRUMP: “NON MI PRENDO ALCUNA RESPONSABILITÀ”
Certo, il Covid-19 è un evento che capita una volta ogni secolo, e nessuna serie di piani dettagliati avrebbe potuto preparare la nazione a questa sfida, ma, secondo la CNN, negli anni a venire, nelle inevitabili commissioni del Congresso e nella ricerca medica, ci saranno molte colpe da condividere. Quali? Le catene di fornitura in outsourcing in Cina, la risposta di Pechino a un emergente disastro sanitario pubblico, i passi falsi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e le scappatoie create da un sistema federale statunitense che spesso scatenano lotte di potere in caso di disastri. Non ultimo, il modo in cui i governatori statali sono stati lenti a riconoscere la minaccia nelle case di cura potrebbe rivelarsi uno degli errori più gravi. “Non mi prendo alcuna responsabilità”, affermava a marzo il presidente a stelle e strisce Donald Trump. L’opinione pubblica americana, a dirla tutta, non la pensa così, e imputa al tycoon una gestione non corretta e tempestiva dell’emergenza epidemiologica.