Non accenna ad arrestarsi l’epidemia da coronavirus negli Usa. Anche nelle ultime 24 ore le vittime sono state superiori alle 1.000, per un totale da inizio pandemia pari a 103.781. Crescono nel contempo i casi positivi, ormai vicino a quota 1.8 milioni, per l’esattezza, un milione, 770mila e 384. Questi i dati riportati come sempre dalla mappa aggiornata della Johns Hopkins University, che confermano la gravità della situazione oltre oceano, il paese più colpito dall’epidemia e nel contempo anche quello dove il picco sembrerebbe durare più a lungo, visto che ormai questi numeri si registrano da più di un mese. Secondo numerosi esperti, fra cui l’immunologo luminare Anthony Fauci, consigliere della Casa Bianca, i rapporti ufficiali sarebbero sottostimati, di conseguenza, i numeri effettivi di contagi e decessi dovrebbero essere molti di più. Inoltre, stando ad una previsione statistica, entro il 20 giugno le vittime dovrebbero superare quota 115mila, così come comunicato dal Cdc, Centers for Disease Control and Prevention.
CORONAVIRUS USA, L’UE INVITA TRUMP A RIPENSARCI SULLA QUESTIONE OMS
Il numero, se confermato, sarà quindi superiore a quello che aveva profetizzato pochi giorni fa il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Questi continua intanto ad essere al centro delle polemiche, a cominciare dalla decisione ormai presa di ritirare gli Stati Uniti dall’Oms, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, definita dallo stesso tycoon troppo cino-centrica. La Commissione Europea ha invitato gli Usa a ripensarci: “Ci appelliamo agli Stati Uniti perché riconsiderino la loro decisione”, sottolineando la necessità di “evitare azioni che indeboliscono i risultati internazionali”. Sulla vicenda si è espresso anche il nostro ministro della salute, Speranza, che ha commentato via Twitter: “Rottura Usa è grave. L’Europa lavori subito unitariamente per ricucire lo strappo”. Trump ha infine fatto sapere ai cronisti che posticiperà il G7 in programma a fine giugno alla Casa Bianca, dopo che Angela Merkel ha declinato l’invito causa coronavirus. L’idea è di riprogrammarlo per settembre.