Continua l’emergenza coronavirus negli Usa. Gli ultimi dati aggiornati della Johns Hopkins University maps, raccontano di ben 109.802 vittime da quando è scoppiata la pandemia, mentre gli infetti dallo scorso febbraio sono saliti a quota 1 milione, 920mila e 061. Numeri davvero impressionati con le vittime che sono cresciute di quasi 800 nelle ultime 24 ore, e che entro domani sfonderanno il tetto delle 110mila. Nonostante il numero dei morti si stia assestando sotto la soglia psicologica dei 1000 ogni giorno, i contagi non sembrano placarsi e come sottolineato dal New York Times, i dati raccontano di una curva epidemiologica addirittura in crescita in oltre un terzo degli stati americani. Colpa probabilmente di una politica di lockdown che ad eccezione dello stato della Grande Mela, non è mai stata esageratamente restrittiva, e spesso e volentieri gli amici oltre oceano hanno continuato a fare la vita di prima, infischiandosene del covid. A complicare ulteriormente la situazione, le proteste in atto ormai da quasi dieci giorni in tutti gli Stati Uniti, a seguito dell’uccisione del 46enne afroamericano George Floyd, che hanno provocato numerosi assembramenti e contatti vietati.



CORONAVIRUS USA: PERCENTUALE POSITIVI IN DECRESCITA

Alcuni media, come scrive Il Fatto Quotidiano, fanno notare che il numero dei morti causati dal covid è “Più del totale dei soldati morti nelle guerre di Corea, del Vietnam, dell’Afghanistan e dell’Iraq”, ed è pari a quello dell’influenza del 1968, e molto vicino all’epidemia del 1957-58 che provocò invece 116mila vittime negli States. Una cifra che proseguendo di questo ritmo dovrebbe essere superata nel giro di una settimana, facendo così diventare la pandemia di coronavirus la più letale dai tempi della Spagnola, influenza che nel lontano 1918 provocò addirittura 675mila morti. C’è comunque qualche dato che fa ben sperare, a cominciare dal fatto che ad oggi, solamente il 5.4% dei tamponi risulta essere positivo, poco più di 5 persone ogni 100, mentre fino a poco tempo fa il dato era del 20 per 100 (20 persone infetti ogni 100 testate). Inoltre, i guariti da inizio pandemia hanno superato quota 500mila. Visti questi spiragli, lo stato del Nevada ha deciso di riaprire i casinò, e a Las Vegas le sale da gioco sono tornare a riempirsi.

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