Dopo quella che era stata la richiesta del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per arginare l’emergenza coronavirus negli Usa con un forte intervento economico, il Congresso tramite il Senato USA ha ufficialmente approvato un piano di aiuti sociali che complessivamente arriverà ad un ammontare di 100 miliardi di dollari. Un iniezione di denaro massiccia per far fronte all’emergenza senza precedenti e che è stata approvata dai senatori a stelle e strisce con una larghissima maggioranza, con 90 voti a favore e 8 contrari. E’ la prima massiccia misura di contrasto degli Stati Uniti all’epidemia di covid-19: tra le misure che fanno parte del pacchetto di aiuti sociali i congedi per malattia retribuiti e i test gratuiti per stabilire la positività al coronavirus. Si tratta però solo di un primo passo, visto che Donald Trump ha affermato che saranno immessi 1000 miliardi di aiuti sociali alla fine di tutti gli step da approvare per fronteggiare l’emergenza coronavirus negli Usa. (agg. di Fabio Belli)
CORONAVIRUS USA: BILANCIO ARRIVA A 114 MORTI
Nuovi aggiornamenti sull’emergenza coronavirus negli Usa, dove il bilancio è di 114 morti e 6496 casi. Come riporta il sindaco di New Yor Bill De Blasio, sono stati confermati 923 casi nella città: il primo cittadino ha sottolineato che NY potrebbe aver bisogno dell’assistenza militare. Il governatore di New York Andrew Cuomo ha evidenziato che il picco è previsto in 45 giorni ed ha chiesto 53 mila posti letto in più per contrastare l’emergenza. Ieri c’è stato un vertice con tutti gli amministratori degli ospedali per provare a trovare una soluzione, con lo Stato che è pronto a “scavalcare” le norme del Dipartimento della salute relative al numero di pazienti e di letti presenti in un’unica stanza. Andrew Cuomo ha poi messo in risalto che potrebbero risultare necessari 37 mila unità di terapia intensiva: «Questo è il nostro problema principale e questa è una proiezione, le proiezioni possono cambiare». (Aggiornamento di MB)
CORONAVIRUS USA: CIRCA 700 CONTAGI IN PIU’ IN 24 ORE
Si aggrava ulteriormente il bilancio relativo alla diffusione del Coronavirus negli USA, dove, stando ai dati giunti pochi istanti fa dalla Johns Hopkins University, il numero dei decessi ha toccato quota 114, mentre i casi confermati sono poco meno di 6500. In altre parole, si sono registrati negli Stati Uniti d’America all’incirca 700 contagi e due nuove morti in sole 24 ore. Il presidente nazionale, Donald Trump, ha di nuovo incoraggiato gli americani a rimanere a casa e a prendere fisicamente le distanze dagli altri, nel tentativo di appiattire la curva. “Dobbiamo combattere questo nemico invisibile, credo sconosciuto, ma ci stiamo avvicinando rapidamente a smascherarlo”, ha dichiarato Trump. “Un giorno saremo qui, in piedi, e diremo: ‘Beh, abbiamo vinto'”. Nel frattempo, il Kansas è diventato il primo stato ad annunciare che le scuole resteranno chiuse per l’insegnamento frontale per il resto dell’anno scolastico. Il governatore del Nevada, per contro, ha ordinato espressamente la chiusura su tutta la superficie del “suo” stato dei casinò e di altre attività non essenziali a partire dalla giornata di oggi, mercoledì 18 marzo 2020.
CORONAVIRUS USA: INFERMIERI IN PENSIONE TORNANO IN CORSIA
Dopo il primo tampone positivo nell’ovest della Virginia, divenuta così il cinquantesimo stato a segnalare un caso di Coronavirus, il bilancio dei contagi negli USA ha superato quota 5800, con un totale di 112 decessi. “Probabilmente ci vorranno diverse settimane, o forse più tempo ancora, prima di sapere se le misure governative abbiano sortito gli effetti sperati”, ha dichiarato nella conferenza stampa di martedì 17 marzo 2020 alla Casa Bianca il dottor Anthony Fauci, direttore del National Institutes of Allergy and Infectious Diseases. Uno scenario che richiede pazienza e non rassicura troppo, mentre Donald Trump e la sua squadra di governo hanno suggerito alla popolazione di limitare gli incontri a un numero non superiore a 10. Potrebbe, però, non essere sufficiente: Ned Lamont, governatore del Connecticut, ha affermato che il suo stato si sta rivolgendo agli infermieri in pensione, al fine di chiedere loro di assistere i pazienti. A Washington, nel frattempo, si sta facendo largo un’idea che ha già incontrato i favori dei legislatori e che coincide nell’invio di assegni da 1.000 dollari agli americani.
CORONAVIRUS USA: 112 MORTI, OLTRE 5800 CASI. LE MISURE ADOTTATE FINORA
In materia di contenimento del Coronavirus e di tutela della salute pubblica, sono numerose le misure adottate dagli USA in queste settimane. Da Dallas, per esempio, giunge notizia della chiusura dei campi da gioco, da golf e dei centri tennistici, mentre i centri commerciali al coperto e i parchi di divertimento del New Jersey non saranno accessibili “sino alla fine dell’emergenza attuale”, a detta del governatore Phil Murphy. Il suo omologo della Florida, Ron DeSantis, ha invece asserito che da martedì 17 marzo lo stato permette a nuclei di non più di 10 persone di riunirsi in spiaggia. Non ultimo, il sindaco di New York, Bill de Blasio, ha affermato che gli 8,4 milioni di residenti della città dovrebbero prepararsi alla quarantena casalinga. La “decisione molto, molto difficile” dovrebbe essere presa nelle prossime 48 ore. Il governatore Andrew Cuomo, però, la cui approvazione è necessaria per una simile mossa, ha ridotto al lumicino la possibilità che ciò accada: “Non credo che un simile provvedimento possa rivelarsi efficace se adottato da una singola località”, ha commentato ai microfoni della CNN.