Continua inesorabile l’epidemia di coronavirus negli Usa. Anche l’ultima fotografia di contagiati e vittime è drammatica, con il numero di morti che ha toccato quota 113.820 mentre quello dei casi si è portato a due milioni, 23mila e 347, dati aggiornati dalla Johns Hopkins University maps. A preoccupare gli esperti, al di là dei numers presi singolarmente, il fatto che i contagi siano tornati a salire in numerosi stati americani, e ciò significa che la curva epidemiologica non ha ancora raggiunto il suo picco, nonostante la pandemia abbia colpito oltre oceano tre mesi fa. Intanto è emerso un nuovo studio, una proiezione sulle possibili vittime da qui al prossimo autunno negli Stati Uniti, che parla di ben 170.000 decessi, circa 57mila in più rispetto al numero attuale. Tenendo conto che ad ottobre mancano quattro mesi, significa una media di circa 15mila morti ogni mese, almeno 500 al giorno.
CORONAVIRUS USA, LO STUDIO DELL’HEALTH METRICS
Un dato attendibile se la curva epidemiologica dovesse mantenersi sugli standard attuali. Lo studio è stato realizzato dall’Institute for Health Metrics dell’Università di Washington, e citato dalla Cnn, e secondo il modello elaborato le morti dovrebbero diminuire durante il mese in corso e nel prossimo, per poi stabilizzarsi ad agosto, e crescere nuovamente con l’avvio delle stagioni fredde, fra settembre e ottobre. Si calcola che le vittime potrebbero passare da una media di 410 al giorno alle 1000 di ottobre, per un totale di decessi compresi fra i 133 e 290mila, nella peggiore delle ipotesi. C’è da dire, per correttezza di informazioni, che i modelli dell’Health Metrics sono stati criticati in passato, e in uno studio recente avevano pronosticato zero vittime entro l’estate negli Usa. La pandemia non sta fermando la politica estera degli Stati Uniti, e ieri l’amministrazione Trump ha annunciato che nei prossimi mesi verrà ridotta la forza militare in Iraq, anche se senza specificare un periodo preciso.