Il Coronavirus in Usa prosegue la sua marcia infernale, tanto che si temono milioni di casi di Covid-19 e tra i 100mila e 200mila morti. Ad esprimere questi timori è Anthony Fauci, il maggior esperto americano di malattie infettive. In un’intervista a Cnn ha sottolineato che al momento è difficile fare delle previsioni, perché è un «target in movimento», ma l’allarme resta alto. «Da quello che vediamo ora, direi che ci potrebbero essere 100mila-200mila morti», ha aggiunto a proposito della pandemia di coronavirus. Inoltre, si temono milioni di casi. Intanto è stato annunciato che il presidente americano Donald Trump terrà una conferenza stampa alle 17.00 ore locali, ore 23.00 italiane. Potrebbe essere l’occasione per fare il punto della situazione, anche dal punto di vista degli interventi messi in campo e quelli previsti, dopo le polemiche dei giorni scorsi per le dichiarazioni sulle possibili aperture. (agg. di Silvana Palazzo)



CORONAVIRUS USA, UN MORTO OGNI 17 MINUTI

Gli Usa sono ufficialmente da ieri la nazione con più infetti al mondo da coronavirus, più di 100mila. Numeri impressionanti, con l’area di New York particolarmente falcidiata e dove nelle ultime ore si è registrato un morto ogni 17 minuti circa. Un’emergenza che sembrava stesse per indurre il presidente Donald Trump ad attuare una quarantena ancora più rigida presso la Grande Mela, nessuno esce ne’ entra per due settimane. Stessa sorte sarebbe dovuta toccare anche agli stati del New Jersey e del Connecticut, altre due zone molto colpite dall’epidemia di covid-19, ma dopo una consultazione il tycoon ci ha rinunciato. “Non sarà necessaria una quarantena”, ha infatti twittato Trump dopo qualche ora. Eppure il blocco totale sarebbe stata la soluzione più giusta, come si era anche auspicato l’ex numero uno di Microsoft, Bill Gates, che parlando ieri con la Cnn aveva appunto consigliato di mettere gli Stati Uniti interi in lockdown almeno fino al mese di maggio.



CORONAVIRUS USA, SITUAZIONE CRITICA ANCHE A DETROIT

I centri per il controllo e la prevenzione delle malattie, i cosiddetti Cdc, hanno comunque emanato degli avvisi di viaggio, in cui si consiglia ai cittadini americani di evitare viaggi non essenziali, e soprattutto, da e nei tre stati focolaio di cui sopra, per almeno 14 giorni. I numeri del resto parlano chiaro, e secondo gli ultimi dati aggiornati dalla mappa della John Hopkins University gli infetti sono 124.665, mentre le vittime sono salite a più di due mila. Fra i morti anche un bambino di meno di un anno nell’Illinois, un caso molto raro non soltanto negli Stati Uniti, ma in tutto il mondo, tenendo conto che il coronavirus ha un’alta letalità soprattutto nelle persone più anziane e con patologie pregresse. Situazione molto complicata anche nella città di Detroit, la metropoli dell’auto, dove le autorità hanno deciso di annullare per l’emergenza la North American International Auto Show, il salone dell’auto che si tiene ogni anno a giugno. Il Tcf center, che è la location dove si svolge l’esposizione, è stato trasformato in centro di emergenza per combattere la pandemia. Il sindaco Mike Duggan ha inoltre invitato la popolazione nuovamente a non uscire di casa.

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