Sono 1.103.781 i casi di coronavirus registrati negli Stati Uniti, con 65.068 decessi correlati, secondo i dati della Johns Hopkins University. Numeri che continuano a fare degli Usa l’epicentro della pandemia, ma che negli ultimi giorni crescono in maniera meno rapida a segnalare che il picco è alle spalle. Si spiega anche così la voglia di ripartire di un Paese in cui il diritto alla libertà viene percepito sopra qualsiasi altro valore, forse anche quello dello salute stessa. Ecco allora che il Texas revoca gli ordini di confinamento per i suoi 29 milioni di residenti. I parrucchieri del Maine accolgono i clienti all’interno dei locali e in Alabama, le boutique di abbigliamento aprono le loro porte. Come segnalato dalla CNN, più di 30 stati hanno iniziato ad allentare le restrizioni sociali – alcuni hanno eliminato del tutto gli ordini di soggiorno a casa, mentre altri hanno permesso ad alcune aziende di riaprire – ma scontri e polemiche su come, quando, e persino “se” la “Fase 2” a stelle e strisce debba avere luogo sono all’ordine del giorno.



CORONAVIRUS USA, STATI RIAPRONO: GLI ESPERTI, “SBAGLIARE I TEMPI FARA’ MORIRE TANTA GENTE”

Mentre gli Usa autorizzano l’utilizzo del farmaco Remdesivir nella cura del coronavirus, Illinois e ancora una volta il Michigan della governatrice Whitmer sono i teatri delle proteste più veementi nei confronti dei leader democratici che ancora non allentano le restrizioni. Se è vero che il tasso di crescita del virus è rallentato in luoghi come New York e la California, nuovi focolai si stanno intensificando in Massachusetts, Nebraska e Wisconsin. L’allentamento delle restrizioni varia ovviamente di Stato in Stato: in Georgia, ad esempio, sarà possibile andare a vedere un film; in Colorado ci si potrà allenare con un personal trainer e così via. Gli esperti, però, mettono in guardia da un “liberi tutti”. “È chiaramente una decisione di vita o di morte a breve termine”, ha detto il dottor Larry Chang, specialista in malattie infettive della Johns Hopkins University. “Se si sbaglia, molte altre persone moriranno. E’ molto semplice”. Il presidente Trump dal canto suo ha auspicato che il bilancio complessivo delle vittime per il coronavirus nel suo Paese resti “al di sotto di 100.000”. Secondo l’inquilino della Casa Bianca, grazie alle misure prese per contrastare l’epidemia “sono state salvate migliaia e migliaia di vite umane”. Trump ha comunque definito l’eventuale stima di 100mila morti “un numero orribile”

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