Grazie agli aggiornamenti praticamente in tempo reale della CNN, possiamo dire che il Coronavirus negli Usa ha raggiunto quota 143.667 casi e 2.484 morti, con un tasso di mortalità pari all’1,7% circa. Il focolaio più critico è sempre quello nello Stato di New York, dal momento che nella Grande Mela e dintorni si conta un totale di 59.513 persone positive a Covid-19 e 965 morti, dunque siamo sempre più vicini al migliaio di decessi a New York. Segue il vicino New Jersey, nel quale infatti siamo arrivati a quota 13.386 casi di persone contagiate dal Coronavirus, mentre i morti sono 161. Da notare che per numero di morti in realtà al secondo posto di questa triste classifica c’è lo Stato di Washington, sulla costa pacifica, nel quale si contano infatti 195 decessi nonostante i casi complessivi siano “solo” 4.896. Oltre i cinquemila casi di Coronavirus sono invece già arrivati altri tre Stati oltre a New York e New Jersey, cioè Michigan (5.486), Florida (5.464) e California (5.283). Sono invece Hawaii e Wyoming gli ultimi due Stati che possono ancora dire di non avere avuto finora alcun morto dovuto a Covid-19. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
CORONAVIRUS USA: PARLA DONALD TRUMP
Il presidente degli Usa, Donald Trump, ha parlato nelle scorse ore ai microfoni del canale Fox, spiegando che le misure di restrizione attualmente in vigore verranno estese fino al prossimo 30 aprile. Il numero uno degli Stati Uniti ha aggiunto che “senza le chiusure avremmo potuto avere 2,2 milioni di morti“. Secondo il commander-in-chief, è probabile che il numero dei contagi calerà attorno all’inizio del mese di giugno, per poi rivolgere il proprio pensiero anche all‘Italia e alla Spagna, le due nazioni al mondo più colpite dall’epidemia da covid-19: “Italia e Spagna, duramente colpite, hanno bisogno di ventilatori”. Donald Trump ha parlato anche di Vladimir Putin: “Importante andare d’accordo con i russi. La Russia era un nostro alleato durante la Seconda guerra mondiale, ha perso 50 milioni di persone. La Germania era il nostro nemico. Ma ora non parliamo con la Russia e parliamo con la Germania”. E rimanendo sui tedeschi: “La Germania si è approfittata di noi sul commercio per anni, ha speso molto poco per la Nato, solo l’1%, invece del 2%. Ma nessuno ne parla. Voglio dire, va bene, voglio parlare con la Germania, ma non capisco perché possiamo parlare con alcuni e non con altri”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CORONAVIRUS USA: 2429 DECESSI, MORTO IL CANTANTE JOE DIFFIE
Imperversa senza soluzione di continuità l’epidemia di Coronavirus negli USA, dove il numero dei casi confermati sfiora ormai quota 140mila (139.733, per la precisione) e i decessi sono ormai arrivati a 2429. L’area più flagellata, ad oggi, è quella dello stato di New York (59.513 contagi), seguita dal New Jersey (13.386), dal Michigan (5.486) dal Massachusetts (4955), dalla Florida (4944) e dalla California (4643). Subito dopo, troviamo l’Illinois (4596), il cui governatore, Jay Robert Pritzker, ha annunciato grande preoccupazione nel corso della conferenza stampa tenutasi nelle scorse ore, nella quale ha asserito che gli ospedali statali “non hanno abbastanza capacità, ad oggi, per garantire assistenza a tutti i malati”. In questo momento ci si sta concentrando sulla costruzione di nuove strutture e centri di triage, con le guardie nazionali che stanno montando le tende e creando ex novo aree di isolamento in decine di nosocomi diversi. Come confermato dal presidente statunitense Donald Trump ieri sera, il picco di Covid-19 in America dovrebbe essere raggiunto a Pasqua e i funzionari dell’Illinois stanno adoperandosi per non farsi cogliere impreparati e disporre di tutti i posti letto necessari.
CORONAVIRUS USA: MORTO IL CANTANTE JOE DIFFIE
Il Coronavirus negli USA ha mietuto una vittima illustre nelle ultime ore; nella giornata di domenica 29 marzo 2020, infatti, è spirato in seguito ad alcune complicazioni connesse al Covid-19 il cantante country Joe Diffie, 61 anni, vincitore in carriera di un Grammy Award. A riferirlo è stata la sua agenzia editoriale, la Adkins Publicity. Nativo di Tulsa (Oklahoma), Diffie è stato membro per 25 anni del “Grand Ole Opry” e fra i suoi successi si annoverano “John Deere Greene” e “Home”. Due giorni prima del suo decesso, era stato lo stesso Diffie a rilasciare una dichiarazione nella quale affermava di essere risultato positivo al virus, raccomandando a tutti i suoi sostenitori e ammiratori di prestare la massima attenzione alle norme comportamentali e igieniche raccomandate dal governo, dalle autorità sanitarie e dall’Organizzazione Mondiale per la Sanità: “Sono sotto le cure di professionisti medici e attualmente sono in cura. La mia famiglia ed io stiamo chiedendo la privacy in questo momento. Vogliamo ricordare al pubblico e a tutti i miei fan di essere vigili, cauti e attenti durante questa pandemia”.