Con i contagi pronti a sfondare il numero delle 300.000 unità e oltre 8000 vittime, l’emergenza coronavirus negli Stati Uniti assume connotati sempre più drammatici. Nonostante questo, il Presidente USA Donald Trump ha deciso di non indire un ordine di isolamento a livello nazionale: “Lasceremo la decisione sull’ordine ai cittadini di stare a casa ai singoli governatori, Stato per Stato”, ha affermato il Presidente in risposta alle richieste della comunità scientifica USA, con in testa il virologo consulente del Governo, Anthony Fauci. “In Italia e Spagna è diverso, loro hanno un problema più grande,” ha spiegato Trump che fa leva sulle proporzioni tra contagi e numero di abitanti: pur avendo circa un terzo dei casi degli USA, Spagna e Italia hanno anche meno di un quinto degli abitanti e dunque secondo Trump la crisi è ancora sotto controllo. (agg. di Fabio Belli)
CORONAVIRUS USA: NUMERI DRAMMATICI
Sempre più drammatici i numeri dell’epidemia di Coronavirus negli Usa. I dati sempre molto aggiornati della CNN illustrano una situazione decisamente critica, con i casi che hanno superato quota 278.000 in tutti gli Stati Uniti, anche se il tasso di mortalità è più basso rispetto ad esempio a Italia e Spagna, per cui i morti da Coronavirus negli Usa sono “solamente” (si fa per dire) poco più di 7000.
In ogni caso si tratta di una pandemia che fa davvero paura anche negli States, in particolare a New York che è l’epicentro statunitense del Coronavirus. Nello Stato che comprende la città della Grande Mela si contano infatti oltre 103.000 casi e si sfiorano i 3000 morti. Lo Stato di New York è di conseguenza nettamente primo in entrambe queste tristi classifiche statistiche sul Coronavirus negli Usa, e lo è anche in rapporto al numero di abitanti, dal momento che i casi di contagio sono 530 ogni 100.000 abitanti e i deceduti 15, sempre su centomila persone.
Pure da questo punto di vista sono numeri che non hanno paragoni nel resto degli Usa e che fanno di New York uno degli epicentri mondiali della pandemia di Covid-19, con tutti i rischi connessi con il fatto che parliamo naturalmente di una metropoli dove le possibilità di contagio sono state dunque sostanzialmente illimitate, almeno fino a quando sono scattati i vincoli più stringenti.
CORONAVIRUS USA: GLI STATI PIÙ COLPITI
Situazione molto difficile a causa del Coronavirus negli Usa anche per diversi altri Stati che troviamo purtroppo ai primi posti delle statistiche sui numeri di contagi e morti. Non stupisce certamente notare che in entrambe le voci al secondo posto ci sia il New Jersey, Stato che confina con New York e che ha moltissimi contatti con la vicinissima metropoli sul fiume Hudson: è dunque perfettamente normale che il Coronavirus si sia diffuso ampiamente pure qui, con circa 30.000 casi e quasi 650 morti.
Il terzo gradino di questo triste podio sul quale nessuno vorrebbe salire tocca invece al Michigan, con oltre 12.700 casi e quasi 500 morti. Curioso invece il caso della California, dove i contagiati sono quasi gli stessi del Michigan ma i morti “appena” 280: considerando che lo Stato di Los Angeles e San Francisco è il più popolato di tutti gli Usa, possiamo notare che da quelle parti la mortalità è bassissima, meno di un morto ogni 100.000 abitanti (il Michigan è a 5).
Mortalità molto alta invece sia in rapporto alla popolazione (otto ogni 100.000 abitanti) sia al numero dei contagi è quella della Louisiana, dove si contano 370 persone decedute su poco più di 10.000 contagi. Isola felice è invece il Wyoming, rimasto l’ultimo Stato degli Usa senza morti da Coronavirus, al pari di due piccoli territori amministrati dagli Stati Uniti, cioè le Isole Vergini Americane nei Caraibi e le Samoa Americane nel Pacifico.