Aumenta il numero dei morti in quel di New York, causa epidemia da coronavirus. Come riferito dal sindaco Bill De Blasio, le vittime sono ora 99 (in precedenza erano 66). Stando a quanto spiegato dal primo cittadino della Grande Mela, circa una persona ogni ora sta morendo a causa dell’epidemia da covid-19, ma “il peggio deve ancora venire”, ha aggiunto. L’epidemia sta colpendo in maniera serissima gli Stati Uniti, e nelle ultime ore i casi positivi hanno superato quota 35mila, con l’aggiunta di 471 morti, come specificato dalla Johns Hopkins University. Gli Usa si confermano il terzo paese al mondo per numero di contagi dopo Cina e Italia, con un numero in forte crescita nonostante circa 100 milioni di abitanti siano rinchiusi nelle proprie abitazioni come da ordinanze restrittive in vigore in nove diversi stati. “Non possiamo lasciare che la cura sia peggio del problema in sé. Alla fine del periodo di 15 giorni, prenderemo una decisione su come procedere”, ha twittato Trump riferendosi al periodo post misure restrittive che scadrà martedì prossimo. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



CORONAVIRUS USA: 416 MORTI, 32MILA CASI

Gli Stati Uniti d’America hanno guadagnato la poco ambita terza piazza nella graduatoria relativa ai contagi di Coronavirus, preceduti soltanto dalla Cina e dall’Italia. Fra i pazienti risultati positivi al Covid-19 vi è anche il senatore Rand Paul, la cui  comunicazione ufficiale ha decretato, di fatto, l’inizio della quarantena per altri due senatori: si tratta di Mike Lee e Mitt Romney, venuti a stretto contatto con Paul nei giorni scorsi. Intanto, il presidente degli USA, Donald Trump, ha approvato le dichiarazioni di stato di calamità (in americano ‘major disaster declarations’) da parte di New York e dello stato di Washington, mentre risulta ancora in fase di elaborazione istanza analoga presentata dalla California. Trump ha altresì asserito che la Federal Emergency Management Agency (FEMA) sta lavorando alacremente al fine di assistere gli stati più duramente colpiti dalla pandemia di Coronavirus: un procedimento che include l’attivazione della Guardia Nazionale sui loro territori. (aggiornamento di Alessandro Nidi)



CORONAVIRUS USA, TRUMP: “SONO ARRABBIATO CON LA CINA”

Continua ad aggravarsi il bilancio del coronavirus negli Stati Uniti: si sfiorano ormai i 33mila contagiati e i deceduti a causa di covid-19 hanno ormai sfondato il muro delle 400 unità. Una situazione che ha persuasi il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ad attivare la Guardia nazionale per New York, California e Washington, ovvero i tre stati più colpiti dall’epidemia con New York, Los Angeles e Seattle grandi città tenute particolarmente sotto controllo. Trump nelle ultime dichiarazioni rilasciate ha di nuovo espresso perplessità riguardo la gestione dell’epidemia da parte della Cina, secondo il Presidente Usa Pechino non ha fornito le giuste indicazioni né al momento dello scoppio dell’epidemia né quando si è diffusa a Wuhan, un temporeggiare che non avrebbe permesso agli altri Stati di attrezzarsi per il meglio. “Sono un po’ arrabbiato con la Cina”, ha affermato in conferenza stampa il leader degli Usa, sottolineando di aver avuto un confronto diretto sul tema con il presidente cinese Xi Jinping.



CORONAVIRUS USA, DUBBI SULL’ECONOMIA

Trump nelle ultime ora ha le sue gatte da pelare e non riguardano solo direttamente gli aspetti sanitari, con l’aumento esponenziale dei contagi negli Stati Uniti (ormai consolidatisi dietro Cina e Italia nella triste conta degli infetti). Il massiccio pacchetto di aiuti finanziari impostato dal Presidente Usa per rianimare l’economia dopo lo shock da coronavirus ha infatti subito una dura battuta d’arresto. Il Senato ha infatti stoppato una prima votazione chiamata a far passare un’iniezione di liquidità da 1.600 miliardi di dollari per sostenere l’economia americana. Il Partito Democratico ha bloccato l’iniziativa, con la votazione che non ha raggiunto i 60 voti necessari per la mancanza di trasparenza sulle misure da intraprendere sottolineata dai Democratici, non convinti delle fasce di popolazione che sarebbero state effettivamente aiutate. I negoziati vanno avanti ma c’è da scommettere che le misure di lockdown imposte alle grandi città con la quarantena sempre più estesa da Est a Ovest, acuirà una crisi economica che gli Usa vogliono scongiurare a tutti i costi o comunque limitare dopo i dissesti finanziari di inizio millennio.