Diminuiscono le vittime e i contagi da coronavirus negli Usa, ma i numeri restano comunque drammatici. Nelle ultime 24 ore sono infatti morte ben 1.891 persone, per un totale di 38.664 vittime da inizio epidemia, come si può leggere sulla sempre aggiornata mappa della John Hopkins University. Per quanto riguarda i contagi, invece, il totale è salito a quota 735 mila, circa 30 mila in più rispetto al conto precedente. Si tratta per l’ennesimo giorno del maggior numero di casi e di decessi al mondo per covid-19, con la nazione oltre oceano che si conferma il focolaio della pandemia. Nonostante i numeri siano eloquenti, gli Stati Uniti guardano con ansia alla riapertura, a cominciare dal Texas e dal Vermont, due stati che già da lunedì faranno ripartire l’economia, previa misure restrittive. A darne l’annuncio è stato il presidente Donald Trump in occasione del briefing giornaliero alla Casa Bianca sul coronavirus.
CORONAVIRUS USA: CENTINAIA DI PERSONE
Venerdì prossimo toccherà poi allo stato del Montana, e poi via-via tutti gli altri fino ad arrivare allo stato di New York, quello più falcidiato dall’emergenza, e che rimarrà in lockdown almeno fino al prossimo 15 maggio: “Continuiamo a vedere una serie di segnali positivi – le parole del commander in chief a stelle e strisce – che il virus ha superato il suo picco”. Segnali di ripresa, e per certi versi preoccupanti, anche in Florida, dove la polizia ha rimosso le barriere da alcune delle tante spiagge locali, con la conseguenza che la gente si è riversata in massa a rinfrescarsi, complici le temperature che nel weekend stanno toccando i 30 gradi, tipicamente estive. Il governatore Ron DeSantis aveva chiesto alla gente di mantenere il distanziamento sociale, ma dalle immagini circolanti sul web nelle ultime ore, non sembra che la direttiva sia stata recepita. Infine da segnalare una situazione di gravità sulla portaerei Roosevelt, dove vi sono ben 699 contagiati a bordo, con un incremento di circa 100 marinai in più nel giro di una settimana, su un totale di 5000 persone.