La tanto temuta soglia è stata raggiunta e superata: il Coronavirus negli USA ha fatto registrare il superamento del milione di casi (1.010.507 quelli confermati sino ad oggi), per un bilancio che si aggrava terribilmente quando si inseriscono al suo interno le vittime complessive dall’inizio della pandemia (56.803). Numeri choc, ma che, secondo il presidente Donald Trump, avrebbero potuto essere ben peggiori se non si fossero prese per tempo le adeguate norme restrittive, che tanto hanno fatto discutere e che ora il tycoon vorrebbe rimuovere quanto più rapidamente possibile per riattivare il motore economico del Paese a stelle e strisce. Eppure, secondo alcune indiscrezioni provenienti dall’altra parte dell’Atlantico, con particolare riferimento al quotidiano “Washington Post”, Trump era al corrente dei rischi che correva la nazione ben prima che divampasse la pandemia: le agenzie di intelligence degli Stati Uniti d’America lo avvertirono già fra gennaio e febbraio dell’elevato indice di pericolosità del Covid-19, aggiornandolo con rapporti puntuali e incontri dettagliati, nei quali, però, il numero uno dello Stato americano continuò a fare spallucce e minimizzare il problema.



CORONAVIRUS USA, TRUMP: “NON CAMBIERÒ LA DATA DELLE PRESIDENZIALI”

Sulle colonne del “Washington Post” si dice anche che i dati e le statistiche messe a disposizione di Donald Trump nei primi due mesi dell’anno avevano evidenziato senza troppi fronzoli la celere diffusione del Coronavirus in tutto l’orbe terracqueo, aggiungendo poi che la Cina non stava raccontando tutta la verità sul virus e sul totale delle vittime. Per non parlare, inoltre, delle ricadute politiche ed economiche che il Covid-19 avrebbe generato. Eppure, tutto questo non turbò il tycoon, che ignorò puntualmente gli allarmi lanciati dagli 007 statunitensi e continuò con la sua linea, come peraltro continua a fare tuttora. A tal proposito, gli è stato domandato se sia sua intenzione modificare la data delle elezioni presidenziali, che lo vedranno impegnato in una corsa a due contro il rivale democratico Joe Biden: “Non ho mai pensato di cambiare il giorno del voto – ha seccamente smentito Trump –. Perché dovrei farlo? È solo propaganda di sana pianta“. Tutto immutato, dunque: per ora si andrà alle urne martedì 3 novembre 2020.

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