Continua a registrare numeri drammatici l’epidemia da coronavirus in Usa. Come confermato anche dalla mappa della John Hopkins University, sempre aggiornata, le vittime negli Stati Uniti sono salite a quota 67mila dopo che nelle ultime 24 ore sono venute a mancare altre 1.435 persone. La nazione oltre oceano si conferma la più infetta al mondo, con i decessi più del doppio rispetto a quelli in Italia. I casi, invece, hanno toccato l’incredibile quota di un milione e e 133mila, con la Spagna, seconda al mondo per infatti, lontana anni luce. La fotografia di un dramma, con la Cnn, il principale network del paese, che ha fatto sapere che ad aprile è morto un cittadino americano ogni 44 secondi. Nel frattempo proseguono a ritmi serrati i tamponi sulla popolazione, con già 6.81 milioni di test effettuati su 330 milioni di persone totali: nessuna nazione al mondo, nemmeno Germania e Corea del Sud, hanno fatto tanto.
CORONAVIRUS USA: APPELLO DI BUSH ALL’UNITA’ DEL PAESE
Lo stato più colpito continua ad essere quello di New York, che da solo ha registrato 24.035 morti da inizio epidemia, con l’aggiunta di 318.134 casi. Intanto nella giornata di ieri ha diffuso un video l’ex presidente degli Stati Uniti, il predecessore di Barack Obama, George W. Bush. Intervenendo sull’emergenza coronavirus ha lanciato il proprio appello all’unità contro «la minaccia condivisa» del Coronavirus. «Ricordiamoci quanto sono piccole le nostre differenze di fronte a questa minaccia condivisa – ha proseguito Bush “junior” – Non siamo dei combattenti di parte. Siamo esseri umani, ugualmente vulnerabili agli occhi di Dio. Le sofferenze che sperimentiamo come Paese non sono distribuite in modo uniforme. In futuro sarà importante soprattutto prendersi cura in modo pratico degli anziani, dei malati e dei disoccupati». Negli Stati Uniti è comunque tensione fra il presidente Trump e i governatori dei vari stati, sia sulla gestione dell’emergenza, quanto sulle riaperture, un po’ come del resto sta avvenendo in Italia.