I numeri di contagi e vittime del coronavirus sono in costante crescita negli Stati Uniti, ma non è solo il Presidente Donald Trump a pensare di avviare una fase 2 che possa riaccendere i motori del Paese. L’emergenza sembra lontana dall’essere passata, ma si moltiplicano le proteste dei cittadini che chiedono a gran voce la fine del lockdown. Dopo le manifestazioni che nel corso dell’ultima settimana si sono fatte registrare in sei stati, primo fra tutti il Michigan, anche nella prossima settimana sono previste mobilitazioni in altri quattro stati per chiedere la fine del lockdown e la riapertura di fabbriche ed attività commerciali. Trump aveva già pubblicato eloquenti messaggi su Twitter scrivendo: “liberate, Michigan, Minnesota, Virginia!“, e il Presidente sembra volte utilizzare l’argomento come arma elettorale, opponendosi ai Democratici che chiedono maggior prudenza: Trump invece sembra appoggiare le proteste per riaprire quasi ovunque, fatta eccezione per New York e gli altri focolai più gravi, che rappresentano però una parte limitata del territorio. (agg. di Fabio Belli)



CORONAVIRUS USA: TRUMP PENSA ALLA FASE 2

Il coronavirus continua a mietere migliaia di vittime negli Usa, ma l’amministrazione Trump sta pensando alla riapertura, alla cosiddetta Fase 2. “La nostra squadra di esperti – le recenti parole del tycoon a stelle e strisce – è d’accordo sul fatto che possiamo iniziare quello che è il nuovo fronte della nostra guerra che chiameremo ‘riaprire l’America’. Per tutelare la salute dei cittadini dobbiamo preservare la salute e il funzionamento della nostra economia”. Secondo il commander in chief, l’economia deve tornare a girare in America, “e la vogliamo avere molto, molto rapidamente. È ora”. E la ricostruzione “Sarà più grande e forte che mai”. A breve, come ha spiegato sempre lo stesso presidente, dovrebbero riaprire ben 29 stati, a cominciare dal Texas, che come potete leggere nel focus precedente, tornerà a normalità a partire da lunedì prossimo. Non rientrerà in questa lista lo stato di New York, che da solo conta più di 13mila morti e che resterà in lockdown fino al 15 maggio. La riapertura degli Usa prevede tre diversi fasi, a cominciare da una prima dove vigerà il distanziamento sociale, il divieto di assembramenti superiori alle 10 persone, il telelavoro e le scuole chiuse. Nella seconda fase riprenderanno i viaggi non essenziali e le scuole, ma con distanziamento. Infine, la terza fase sarà quella della normalità, dove si riproporrano i grandi eventi in luoghi pubblici. Ogni fase durerà 14 giorni e si potrà passare da una all’altra solo se non ci saranno picchi di casi. Nel contempo verranno effettuati rigidi controlli alle frontiere per evitare che si importino nuovi casi da coronavirus. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



CORONAVIRUS USA: 706MILA CASI, 36MILA MORTI

Continua ad aggravarsi l’epidemia da coronavirus negli Usa, con gli Stati Uniti che si confermano in assoluto la nazione con più contagi al mondo, e nel contempo, con più vittime. I dati delle ultime 24 ore sono decisamente allarmanti, tenendo conto che i morti sono stati ben 3.453 in un solo giorno. Impressionante anche il numero dei nuovi contagi, leggasi 21.018, per un totale di 706.779 positivi oltre oceano (dati aggiornati della mappa della John Hopkins University). Da quando è scoppiata l’epidemia, le vittime sono invece state 36.721, di cui 13mila nel solo stato di New York. Nonostante i numeri siano da pelle d’oca, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, continua a dispensare ottimismo, e in una recente uscita via social si è rivolto così alla nazione: “Siamo molto vicini al vedere una luce splendente alla fine del tunnel”. A riguardo va segnalata la decisione del governatore del Texas, Greg Abbott, che attraverso apposita conferenza stampa ha diramato un nuovo ordine esecutivo che delineerà la riapertura economica dello Stato.



CORONAVIRUS USA, TRUMP AI GOVERNATORI DEM “MISURE TROPPO DURE”

Si comincerà con i parchi pubblici, che riapriranno i cancelli a partire da lunedì prossimo, 20 aprile, ma coloro che vorranno recarsi in queste aree dovranno rispettare il distanziamento sociale (i famosi 1-2 metri fra persone), e indossare mascherine. Inoltre, non si potranno creare assembramenti superiori alle 5 persone. Dal 22 aprile, invece, riprenderanno gli interventi chirurgici non di emergenza, sempre che questi non vadano a gravare sulle terapie intensive, mentre due giorni dopo, il 24 aprile, toccherà ai negozi, sempre rispettando il distanziamento e indossano dispositivi. Continueranno invece a rimanere chiuse le scuole, il cui anno scolastico è già terminato. Una decisione, quella del governatore del Texas, approvata dal presidente Trump, che in un recente tweet ha fatto sapere che “Alcuni Stati sono stati troppo duri” con le misure restrittive, puntando il dito in particolare nei confronti dei governatori Dem, leggasi quelli di Minnesota, Michigan e Virginia