Il coronavirus rischia di far fuori il massimo virologo degli Usa, il professore Anthony Fauci. Questi è finito nel mirino del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha voluto manifestare pubblicamente il proprio disagio, mettendolo sulla graticola. Il tycoon, giusto per non nascondere la propria disapprovazione, ha deciso di ritwittare sulla propria pagina ufficiale un post che si chiudeva con le parole “Time to #FireFauci”, che tradotto in italiano significa un eloquente “E’ ora di licenziare Fauci”. Ma come mai il commander-in-chief ha messo nel mirino il più grande esperto di malattie infettive del governo Usa? Semplicemente perchè questi ha avuto il coraggio di criticare l’operato dell’amministrazione, sottolineando che se il paese fosse stato messo in lockdown prima di quanto effettivamente fatto, si sarebbero potute salvare più vite. Ovviamente Trump ha rimandato al mittente le accuse di Fauci, e questi sembrerebbe ora avere le ore contate. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



CORONAVIRUS USA: OLTRE 22MILA MORTI

Sono numeri sempre più preoccupanti quelli che arrivano dagli Usa rispetto all’emergenza Coronavirus in atto. L’ultimo bollettino reso noto dalla Johns Hopkins University è tutt’altro che confortante: gli Stati Uniti hanno superato quota 22.000 vittime per Coronavirus. I decessi sono precisamente 22.020 per un totale di 555.313 casi positivi. Solo nelle ultime 24 ore i morti sono stati 1.514. Ad essere ancora sotto accusa è il presidente Usa, Donald Trump, attaccato anche dai media locali per la presunta “lenta” risposta della Casa Bianca all’emergenza. Il tycoon a stelle e strisce, in merito ha duramente attaccato il New York Times tacciandolo di aver diffuso fake news: “L’articolo è falso, così come è falso il quotidiano. Sono stato criticato per essermi mosso troppo velocemente quando ho imposto” restrizioni dei viaggi dalla Cina, ha scritto Trump su Twitter. Il segretario alla sanità Alex “Azar non mi ha detto nulla fino a più tardi, e la lettera di Peter Navarro era sul bando” alla Cina, ha evidenziato ancora il presidente Usa, che ha poi precisato di “lavorare duramente per portare alla ribalta la corruzione e la disonestà dei media”.



CORONAVIRUS USA: IL PIANO DI BIDEN

Mentre Trump resta al centro delle polemiche, in piena emergenza Coronavirus negli Usa, Joe Biden, l’ex vice presidente candidato alla Casa Bianca sempre al New York Times ha presentato il suo piano in vista della riapertura dell’America. Tre i punti salienti che, a detta di Biden andrebbero osservati per riuscire a venir fuori da un’emergenza che negli Usa ha assunto proporzioni enormi. “Primo, dobbiamo far calare in modo significativo il numero dei casi. Questo vuol dire che il distanziamento sociale deve continuare e che le persone che lavorano in prima fila devono avere le apparecchiature di cui hanno bisogno”, ha sottolineato Biden, facendo leva quindi sul proseguimento delle misure. “Secondo, c’è bisogno di test diffusi, disponibili e facili, ma anche di una strategia di tracciamento che tuteli la privacy”, ha proseguito, esponendo il suo piano. Infine, terzo ed ultimo fondamentale punto del suo programma, “dobbiamo essere sicuri che gli ospedali siano attrezzati per il riemergere del virus che potrebbe verificarsi quando l’attività economica inizierà a crescere”, ha aggiunto. Biden ha poi osservato come la risposta economica e quella sanitaria siano strettamente connesse l’una con l’altra: “Dobbiamo smetterla di pensare che siano separate”, ha tuonato.

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