La Cina ha mentito sul coronavirus e accumulato scorte di materiali sanitari: l’accusa arriva da un rapporto riservato del dipartimento per la Sicurezza interna (Dhs) degli Stati Uniti. Lo rivela un funzionario dell’Amministrazione Usa che è a conoscenza del documento. Il governo cinese ha nascosto intenzionalmente al mondo la gravità dell’epidemia mentre accumulava materiali sanitari d’importazione e frenava l’export di dispositivi prodotti in Cina. La fonte, intervenuta a Cnn, ha spiegato che «la Cina ha probabilmente tagliato le sue esportazioni di forniture mediche prima della notifica fatta a gennaio all’Oms che il Covid-19 è contagioso». Ma non è l’unico attacco subito dalla Cina in queste ore. Dopo l’accusa esplicita del segretario di Stato Usa Mike Pompeo, è arrivato quello di Ben Wallace, segretario alla Difesa britannica. «I cinesi hanno molte domande a cui rispondere per la velocità con cui hanno informato il mondo della crisi», ha dichiarato alla radio Lbc. La Gran Bretagna vuole dunque fare chiarezza sull’origine del coronavirus. «Il momento dell’esame autoptico su quello che è successo sarà quando avremo tutto sotto controllo e le nostre economie saranno tornate alla normalità». A tal proposito, ha aggiunto: «La Cina deve essere trasparente sui propri successi come sui problemi». (agg. di Silvana Palazzo)



USA “CINA HA MENTITO SU CORONAVIRUS”

Continuano le accuse Usa nei confronti della Cina, circa il fatto che il coronavirus sia stato creato in un laboratorio di massima sicurezza di Wuhan, una tesi che di fatto è iniziata a circolare da quando sono state rese pubbliche le prime notizie sull’infezione. Dopo le parole di Trump ci ha pensato anche il suo Segretario di Stato, Mike Pompeo, ad alimentare la vicenda, parlando di “un errore terribile” commesso dai cinesi, che hanno “cercato di nascondere” il virus, senza però riuscirci. Subito dopo è intervenuto nuovamente il presidente degli Stati Uniti, che ai microfoni di Fox News, ha svelato: “Faremo un rapporto molto dettagliato su ciò che pensiamo sia successo. Hanno impedito alle persone di entrare in Cina, ma non hanno impedito alle persone di lasciare la Cina, facendo così del male al mondo”. Secondo il tycoon, Pechino ha “permesso che il coronavirus arrivasse nel nostro Paese, in altri Paesi. Questo non sarebbe mai dovuto succedere. Non si sarebbe dovuto diffondere in tutto il mondo”.



CINA A USA: “PROVE CORONAVIRUS? MOSTRATELE AL MONDO”

Accuse che da sempre vengono ribattute dalla stessa Cina, che nelle ultime ore ha voluto replicare a Mike Pompeo (il Segretario di Stato ha parlato anche di “enormi prove” sulla sua tesi). A riguardo il Quotidiano del Popolo, organo di stampa del Partico Comunista Cinese, ha fatto sapere: “allora dovrebbe presentare questa cosiddetta prova al mondo, e specialmente al pubblico americano che continua a cercare di ingannare. La verità è che Pompeo non ha alcuna prova, e durante l’intervista di domenica stava bluffando”. Sono molti a dire il vero coloro che nutrono sospetti nei confronti della Cina, ma nel contempo quasi tutti i massimi esponenti della comunità scientifica concordano nel considerare il covid-19 un virus non uscito da un laboratorio. Fra questi anche il responsabile del Dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, Giovanni Rezza, che ai microfoni della trasmissione di Raitre Agorà, ha specificato: “Evidenze scientifiche per ora proprio non ce ne sono. Per ora, noi sappiamo che questo virus è molto simile ad un virus che si trova nei pipistrelli quindi pensiamo che l’ipotesi più accreditata sia quella del salto di specie dopodiché se un giorno porteranno delle prove verranno valutate. Al di là delle indiscrezioni non c’è un’evidenza scientifica”.

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