Potrebbe giungere dall’Italia la cura contro il Coronavirus: a individuarla è stato un veterinario di Livorno, il 52enne Giacomo Rossi, coordinatore del gruppo di ricerca che l’ha sviluppata nei laboratori dell’università di Camerino. Una cura che mette insieme tre farmaci e che gli USA e il Canada sono ora pronti a sperimentare negli ospedali. A raccontare la straordinaria scoperta è il quotidiano “La Repubblica”, che spiega la genesi dell’intuizione avuta dal professionista toscano: egli, studiando il Coronavirus felino, il FeCoV, si è accorto di una particolarità comune al Covid-19, cioè che il virus presenta un numero maggiore di legami con i siti di Ace2, il recettore cellulare che Covid-19 utilizza per entrare nelle cellule del polmone. “Ho notato – ha dichiarato il medico – che tutti questi siti sono costantemente legati all’ultimo amminoacido della proteina di membrana, l’Asparagina. Da qui l’idea di utilizzare un vecchio farmaco, noto agli oncologi che lo usano nella terapia della leucemia acuta dei bambini, la L-Asparaginasi. È un enzima che, eliminando l’aminoacido Asparagina, taglia di fatto il legame del virus con il suo specifico recettore cellulare”.



CORONAVIRUS, VETERINARIO ITALIANO TROVA CURA?

“Questo farmaco, unito alla già nota Clorochina, che funziona bloccando l’ingresso del virus nella cellula tramite un altro meccanismo, e all’Eparina, che previene il danno acuto vascolare indotto dalla tempesta dell’infiammazione, copre in maniera completa infezione ed effetti dell’infezione sull’uomo”, ha aggiunto il professor Rossi nella sua intervista su “La Repubblica”. Non è ancora tempo, secondo la sua linea di pensiero, di lasciarsi andare a facili trionfalismi, però: prima occorrerà attendere gli esiti della terapia che, come anticipato nel paragrafo antecedente, avrà inizio in queste ore negli ospedali statunitensi e canadesi. “Procediamo con cautela, entro un mese dovremmo avere i primi risultati”, ha asserito Rossi, mentre il rettore dell’università di Camerino, Claudio Pettinari, ha voluto sottolineare i meriti dei suoi ricercatori: “Abbiamo messo in campo le competenze dei nostri uomini per trovare soluzioni che siano a beneficio della salute pubblica mondiale”.

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