Clamoroso in Scozia: dopo l’aumento dei casi di Coronavirus a Glasgow e in due zone limitrofe sono state reintrodotte restrizioni sulle visite presso altre abitazioni. Le nuove regole riguardano più di 800mila persone residenti nella capitale, nel Dunbartonshire occidentale e nel Renfrewshire orientale. Di fatto, è fatto loro divieto di aprire la porta della propria casa a persone appartenenti ad altri nuclei familiari e, va da sé, di recarsi a loro volta in visita ad amici o vicini. Le disposizioni sono entrate in vigore a partire da mezzanotte, come ha riferito la “BBC”, e dureranno due settimane, con un riesame programmato già dopo i primi sette giorni per una verifica parziale della situazione, dal momento che il primo ministro Nicola Sturgeon ha comunicato martedì 1° settembre che 135 dei 314 nuovi casi in landa scozzese si sono registrati proprio nelle aree geografiche oggetto di tale provvedimento, con il Covid-19 che continua a rappresentare un pericolo.



SCOZIA: NUOVE RESTRIZIONI COVID

“Si sta diffondendo di nuovo, in particolare in queste tre zone, soprattutto a causa delle riunioni domestiche”, ha asserito il premier scozzese, che ha poi precisato che negli ospedali e nelle case di riposo saranno consentite solo le visite obbligatorie al chiuso. Le persone provenienti da diversi nuclei familiari possono invece continuare a incontrarsi all’aperto, purché seguano le linee guida, così come sono ancora permesse le visite all’aperto nelle RSA. “Penso che questo dovrebbe essere un campanello d’allarme, non solo per le persone della città di Glasgow, del Dunbartonshire occidentale e del Renfrewshire orientale, ma anche per tutti noi, affinché ci atteniamo ai protocolli ed evitiamo che il virus si diffonda ulteriormente o più velocemente”. In tutto questo, la riapertura delle scuole non ha inciso, secondo Nicola Sturgeon: un numero molto ristretto di giovani studenti è risultato positivo al Coronavirus e quest’azione preventiva è stata progettata proprio per lasciare aperte scuole e aziende.

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