L’Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane, coordinato da Walter Ricciardidel quale abbiamo parlato nei giorni scorsi – ha fornito la mappa che stila una sorta di “classifica” delle regioni secondo la stima dell’azzeramento dei contagi da Coronavirus. Di cosa si tratta? Tenendo conto del numero totale fatti registrare allo scorso venerdì, unito ai decessi e alle misure restrittive prese in ciascuna regione, è stata fatta una valutazione su quando potremmo aspettarci zero persone infette, il che vorrebbe dire essersi liberati della pandemia o almeno aver superato questa prima fase. Le elaborazioni sono state fatte sui dati emessi dalla Protezione Civile, e nella colonna del potenziale azzeramento si dice espressamente “non prima di”: il giorno indicato dunque è quello non prima del quale si potrà verificare questo fattore.



CORONAVIRUS, ZERO CONTAGI: LA LOMBARDIA PER ULTIMA

Nello specifico, le prime regioni che potrebbe avere zero contagi sono Umbria e Basilicata, per le quali si parla di 21 aprile; entro la fine del mese corrente potrebbero raggiungere questo dato, in stretto ordine cronologico, anche Molise, Sardegna e Sicilia. Stiamo dunque parlando delle regioni del Centro e Sud Italia, dove il Coronavirus è arrivato in maniera meno massiccia; basti pensare che lo scorso venerdì i casi in Molise e Basilicata erano, sommati, 606 con un totale di 38 decessi. Numeri che non sono nemmeno paragonabili a quelli del Nord del Paese: la Lombardia è la regione più colpita con 20000 casi e infatti l’azzeramento dei contagi non arriverebbe, secondo le stime, prima del 28 giugno. E’ proprio questa regione, oggetto delle critiche in questi giorni, ad avere la deadline più “ritardata”: un giorno prima potrebbe avvenire l’azzeramento nelle Marche.



Tuttavia, gli autori di questa classifica hanno già avvertito che i dati sono stati tracciati tenendo conto – lo avevamo anticipato – dei provvedimenti di lockdown che sono stati introdotti. Tradotto, come riporta Ansa, “eventuali misure di allentamento renderebbero le proiezioni non più verosimile”; mentre c’è da notare che la pandemia si sta riducendo con estrema lentezza, e che i dati sull’azzeramento impongono una Fase 2 graduale e con tempi diversi da regione e regione (argomento del quale si sta discutendo da parecchio), viene anche detto che un eccessivo e anticipato allentamento delle norme di isolamento significherebbe con ogni probabilità “riportare indietro le lancette della pandemia e vanificare gli sforzi e i sacrifici finora effettuati”. Altro tema parecchio delicato, e del resto Ricciardi aveva già espresso la sua opinione in merito alla riapertura di aziende e altre realtà in Italia, predicando cautela e pazienza.

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